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E se il Coronavirus fosse il riciclo di Mani Pulite e gli infettivologi colmassero un vuoto? Una tesi bizzarra? "Tutt'altro: lo scontro fra virologi che si contraddicono reciprocamente, specie in tv, è importante. Nel vuoto di potere creato dal contagio sono loro e gli epidemiologi che hanno preso il potere; e, di fatto, guidano il governo centrale e regionale. Sono divisi tra loro: c'è chi vorrebbe tener chiuso il Paese per sempre e chi vuole aprirlo gradualmente. Nei loro scontri, negli onnipotenti comitati scientifici, si è spesso evocato l'intervento alla magistratura. Che poi, infatti,è arrivata. Per certi versi anche fortunatamente. Ed ecco la strage dei vecchietti che movimenta la folla dei parenti delle vittime in cerca legittimamente di giustizia,ma soprattutto i magistrati in cerca del colpevole". Parola di Giovanni Minoli, un giornalista che la stagione di Mani pulite e quella del grande protagonismo delle procure l'ha vissuta in prima linea. Nella commissione d'inchiesta sul Trivulzio, il sindaco di Milano Sala si affida a Gherardo Colombo, già componente del pool Mani Pulite che accese Tangentopoli proprio da lì: il 17 febbraio 1992 venne arrestato Mario Chiesa. Inquietante coincidenza? "Non è un caso che sia stato richiamato Colombo dalla pensione, a garantire la trasparenza ed il buon esito delle indagini proprio partendo dal Trivulzio. Una specie di rinnovato emblema di caccia al male. La speranza è che, nella furia delle indagini, qui, non si arrivi a sconfinare nella caccia ai veri eroi di questa stagione buia, ai medici; se ne contano, per ora, 180 che hanno perso la vita nella trincea del contagio. Non mi sembrerebbe il caso...", spiega Minoli, "Il punto di partenza è una strana coincidenza tra l'epoca del Coronavirus e quella di Mani Pulite. Pensaci. La nuova inchiesta nasce dal luogo-simbolo del '92, da Pio Albergo Trivulzio; e da lì che la magistratura da un po' di tempo sopita, ora torna in campo. Ci stiamo avviando ad una stagione di accuse, rivendicazioni, class action. Il Trivulzio è come fosse un marchio d'infamia, un crocevia simbolico tra bene e male", chiude Minoli.