Cresce la rabbia in tutto il Paese dopo l'incendio della discoteca a Kocani, cittadina della Macedonia del Nord, nel quale hanno perso la vita 59 persone. Secondo alcuni video pubblicati questa mattina dai media locali un piccolo gruppo di manifestanti ha preso d'assalto e demolito un bar dello stesso proprietario del Club Pulse.

Alcuni cittadini hanno organizzato una protesta e si sono radunati davanti al palazzo del Comune. Secondo quanto riportano i media locali, la tensione è salita e diversi manifestanti hanno preso d'assalto l'edificio: hanno rimosso la telecamera di sorveglianza, hanno lanciato pietre e uova contro le finestre e poi sono entrati nell'edificio. Al grido di “assassini, assassini”, i manifestanti hanno danneggiato anche un bar del proprietario del club dove è avvenuta la tragedia, hanno preso di mira la vetrina della sede della sua azienda e hanno rovesciato un'auto aziendale.

Il primo ministro della Macedonia del Nord Kristijan Mickoski ha affermato che non ci sarà pietà per i responsabili delle politiche che hanno portato alla tragedia. «Tutti voi che avete osato fare politica in questo modo sarete ritenuti responsabili, sulle spalle dei cittadini e delle vite che questi giovani hanno perso. Non ci sarà pietà, vi faremo uscire dalle vostre case», ha detto.

Sempre in mattinata, circa 5.000 studenti si sono riuniti nel cortile principale dell'Università San Cirillo e Metodio di Skopje, per rendere omaggio alle vittime e chiedere giustizia. Lo shock ha colpito anche le istituzioni, mentre a Kocani, centinaia di persone hanno aspettato in fila per firmare un libro di condoglianze. Il sindaco di Kocani, Ljupco Papazov, ha annunciato le sue dimissioni, esortando a indagare a fondo sulle circostanze.

«Questi bambini erano i nostri figli. Conoscevo la maggior parte di loro. Conoscevo le loro famiglie, e alcuni erano amici di famiglia. Lo shock e la rottura che provo dureranno per tutta la vita», ha scritto sui social Papazov. Anche il ministro dell'Interno ha puntato il dito sulla corruzione dilagante all'interno del Paese. Dopo aver comunicato che gli investigatori hanno stabilito che il proprietario del Club Pulse aveva una licenza contraffatta, ha affermato che «la corruzione e il crimine stanno portando la Macedonia del Nord a perdere i propri figli».

L'incendio che si è verificato durante un concerto hip-hop nella città orientale ha causato oltre 155 feriti: un bilancio drammatico che ha suscitato un'ondata di cordoglio ma anche dure critiche alle autorità che stanno indagando. Secondo il ministro dell'Interno, più di 20 persone sono indagate per l'incidente, 15 delle quali sono già state arrestate dalla polizia, mentre altre si trovano in ospedale. Nell'elenco dei sospettati figurano il proprietario del club, l'organizzatore dell'evento e i responsabili della sicurezza. Tra gli arrestati figurano anche un ex direttore dei servizi di soccorso e un segretario di Stato presso il ministero dell'Economia.

Le autorità del Paese stanno indagando sulle accuse di corruzione che circondano il locale e il governo ha ordinato un'ispezione a tappeto di tre giorni in tutti i locali notturni e i cabaret del paese, a partire da oggi. Un'ispezione preliminare della discoteca ha rivelato numerose violazioni del codice di sicurezza, tra cui la mancanza di uscite di emergenza, un numero insufficiente di estintori e un accesso improprio per i veicoli di emergenza.

L'incendio è divampato quando una folla di giovani fan si è stipata al Club Pulse per assistere all'esibizione del famoso duo hip-hop Dnk. L'incendio sarebbe stato innescato dai fuochi d'artificio sul palco. Uno dei cantanti della Dnk, Andrej Gjorgjieski, è rimasto ucciso e l'altro, Vladimir Blazev, è rimasto ferito; sono morti anche un chitarrista, un batterista e un corista. Ieri, la direttrice dell'ospedale di Kocani, Kristina Serafimovska, ha affermato che molti dei morti «hanno riportato ferite dovute alla calca provocata dal panico mentre cercavano di uscire».

Il governo ha decretato un periodo di lutto nazionale di sette giorni. «Uniamo le nostre forze, non permettiamo a nessun altro di sacrificare gli standard in nome del profitto, niente è più prezioso della vita dei giovani», ha detto alla nazione la presidente della Macedonia del Nord, Gordana Siljanovska. I video pubblicati sui social network e girati prima dell'incendio hanno mostrato che erano state installate delle "fontane sceniche", un tipo di fuochi d'artificio al chiuso utilizzati durante gli spettacoli. Altri video mostrano enormi fiamme uscire dall'edificio, una struttura bianca a due piani a Kocani, una cittadina di 30 mila abitanti. Sono arrivati aiuti anche da paesi di tutta Europa e diversi pazienti in condizioni critiche sono stati trasferiti in ospedali all'estero.