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Vatican Media/LaPresse
Joe Biden sta valutando un'azione di clemenza per svuotare il braccio della morte federale, commutando le pene capitali per i condannati federali che con il ritorno alla Casa Bianca di Donald Trump rischiano di andare incontro ad una rapida esecuzione. È quanto scrive oggi Politico, dopo che il Wall Street Journal ha rivelato che il dipartimento di Giustizia ha, in modo riservato, ha raccomandato la clemenza del presidente per la maggioranza dei 40 condannati a morte federali.
Dalla vittoria elettorale di Trump, si sono moltiplicati gli appelli a Biden dei gruppi che si battono contro la pena di morte, appelli in cui si ricorda come durante il suo primo mandato Trump abbia interrotto la decennale di moratoria di fatto delle esecuzioni federali, con solo 3 detenuti mandati a morte dal 1998 al 2019 quando la sua amministrazione ha affrettato 13 esecuzioni, alcune avvenute anche negli ultimi giorni prima che il tycoon lasciasse la Casa Bianca.
Nella campagna elettorale, Trump ha promesso di rafforzare e allargare il ricorso alla pena capitale. «Joe Biden ha interrotto le esecuzioni nel suo mandato e ha detto che si oppone alla pena di morte, questa è una dichiarazione forte, ma ora deve sostenerla negli ultimi giorni del suo mandato», ha dichiarato Wanda Bertram, di Prison Policy Initiative.
A rafforzare le speranze dei gruppi anti-pena di morte è arrivato nei giorni scorsi l'annuncio, dopo un colloquio telefonico tra Biden e Papa Francesco, della visita a Roma del presidente che il 10 gennaio sarà ricevuto in udienza dal Santo Padre, che nell'Angelus dell'8 dicembre ha chiesto di pregare per i detenuti negli Stati Uniti che sono nel braccio della morte. «Preghiamo perché la loro pena sia commutata», ha detto il Papa. Biden è il secondo presidente americano cattolico dopo Jfk.
Inoltre, il dipartimento di Giustizia starebbe per pubblicare un rapporto interno sul protocollo adottato nel 2019 dall'amministrazione Trump per le iniezioni letali, che prevede l'uso di una dose di un singolo sedativo, il pentobarbital, che, secondo molti esperti, può causare estrema sofferenza negli ultimi minuti di vita del condannato.
«Speriamo che il rapporto che indica che ci sono problemi con l'iniezione letale sia un'altra ragione che spinga il presidente alla clemenza per i detenuti del braccio della morte», afferma Ruth Friedman, che coordina i casi di pena capitali per gli avvocati d'ufficio di tutta l'America. L'azione di Biden, va ricordato, sarebbe limitata solo ai condannati a morte da tribunali federali, appunto 40 detenuti del braccio della morte del penitenziario di Terre Haute, in Indiana, mentre la vasta maggioranza dei 2200 condannati a morte degli Usa sono stati condannati da tribunali statali.
I governatori di California e Pennsylvania hanno imposto moratorie delle esecuzioni delle esecuzioni. Un atto di clemenza di Biden per commutare le sentenze avrebbe comunque un grande valore simbolico e politico, e per quanto la Casa Bianca continui a mantenere il silenzio, i gruppi anti-pena di morte rivelano che i contatti con l'amministrazione nelle ultime settimane si sono intensificati.