Ogni giorno, i poliziotti italiani in Albania si godono un trattamento privilegiato: saune quotidiane, gite turistiche a Scutari, Durazzo e Tirana, lunghe passeggiate sul lungomare e serate in discoteca. È il racconto che emerge dalle testimonianze degli agenti in servizio a Shengjin, la cittadina albanese dove si trovano due centri istituiti dal governo italiano per accogliere i migranti soccorsi in mare. Tuttavia, l'operazione, che ha visto due tentativi falliti per via di problematiche legate alle normative europee, non ha avuto l'effetto desiderato. In pratica, i centri sono rimasti vuoti, ma le forze dell'ordine sono rimaste lì, come rivelano diverse fonti. Il tutto a costi esorbitanti: oltre 9 milioni di euro all’anno per l’alloggio di 295 agenti in resort superlussuosi. Un vero e proprio spreco di fondi pubblici, secondo molti, tra cui la leader del Partito Democratico Elly Schlein, che definisce la spesa «scandalosa».

Nonostante l’obiettivo iniziale di trasferire i migranti, i centri si sono rivelati quasi inutilizzati, ma le forze dell'ordine, ospitate all’hotel Rafaelo – un resort di lusso – non hanno mai interrotto il loro soggiorno. Sebbene il numero di agenti presenti sia stato ridotto di circa la metà nelle ultime settimane, ci sono ancora circa 100 agenti rimasti nella zona, impegnati, come rivelato dalla tv albanese, più a fare turismo che a lavorare.

Il programma albanese “Piranjat” ha trasmesso i video di alcuni agenti che hanno confessato, con l’aiuto di telecamere nascoste, di essere stati mandati in missione ma di finire per essere trattati come turisti. «Sono qui per lavoro. Polizia», ma «ci pagano per fare i turisti», raccontano, mentre accompagnano le inviate per un giro nei negozi e sul lungomare. «C’è stato un accordo per portare qui gli immigrati, noi dobbiamo monitorare i centri, ma sono vuoti. Perdita di soldi», afferma uno degli agenti. Quando vengono interrogati sulle loro attività in Albania, uno di loro ammette: «Ieri siamo stati a Durazzo, bellissima. Poi Tirana, Scutari due giorni. Paga tutto il governo italiano». 

La situazione non sembra un caso isolato. Agenti incontrati in un'area spa del resort confermano che la routine quotidiana comprende sauna, piscina, palestra, con il tutto a carico dello stato italiano. «Qui ci sono tutti i poliziotti italiani», racconta un’inserviente. «Per loro è un trattamento all-inclusive».

In un altro incontro, uno degli agenti, che si dice esperto di sauna, spiega che la sua attività principale consiste nel «pulire il corpo dalle tossine» e godersi il soggiorno a spese dello stato. Nonostante i centri siano vuoti e non siano necessari per il loro scopo, il soggiorno prosegue, con pochi compiti e molto tempo libero. «Tanto è tutto gratis», aggiunge.