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«La curva ci mostra chiaramente una situazione di decrescita, credo che questo sia un segnale positivo ma non deve farci abbassare la guardia». A dirlo è il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, nel corso della conferenza stampa all'Istituto sull'andamento epidemiologico dell'epidemia. «Il quadro per il momento rimane costante e questo è un dato positivo, perché dimostra che le azioni intraprese sono efficaci nel rallentare la diffusione dell'epidemia nei diversi contesti dove la circolazione è diversa». È un quadro, dunque, che conferma l'efficacia delle misure, ma i segnali positivi, ha sottolineato Brusaferro, non devono fare abbassare la guardia. «Dobbiamo essere consapevoli che queste misure sono assolutamente essenziali se vogliamo fare in modo che una volta discesa la curva questa possa continuare a mantenersi sotto la famosa soglia di R0 uguale a 1», ha aggiunto Brusaferro. Il dato di letalità conferma che a pagare il prezzo maggiore è la fascia d'età sopra i 70 anni, con un'età mediana di decessi oltre gli 80 anni. Il virus colpisce soprattutto gli uomini (l'incidenza tra le donne è del 32%) ma i dati sono estrapolati dall'analisi di un campione di pazienti, ovvero circa 1500 cartelle cliniche su 16mila, ma raccolte in modo tale da rappresentare, dal punto di vista epidemiologica, l'intera popolazione. https://www.youtube.com/watch?v=M5AxVaFG_X8
Le persone con molto patologie risultano quelle più a rischio di mortalità, tant'è che circa il 63% dei deceduti presentava tre patologie, a conferma dello scenario dei giorni scorsi. I decessi arrivano tra le due e le cinque settimane a partire dal contagio, motivo per cui «continuiamo a vedere un numero di decessi importante» per effetto trascinamento.