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Sono stati chiusi «tutti i 16 ospedali da campo» allestiti nella città cinese di Wuhan, epicentro dell’emergenza coronavirus. Strutture create in tempi record proprio nei giorni più difficili della battaglia contro il Covid-19, all’interno dei quali sono stati assistiti più di 12mila pazienti. I 16 ospedali da campo, sottolinea il Quoitidiano del Popolo, avevano in totale 13.467 letti. Il 2 marzo era arrivata la notizia della «sospensione delle attività» del primo ospedale “temporaneo” di Wuhan. La commissione sanitaria nazionale cinese ha segnalato 19 nuovi casi infezione da coronavirus e 17 decessi nella Cina continentale nell’arco delle ultime 24 ore. Numeri sempre più bassi, dunque, che testimoniano la recessione del virus. I 17 morti sono tutti localizzati nella provincia di Hubei, epicentro dell’epidemia. Sempre lunedì, 1.297 persone sono state dimesse dagli ospedali dopo il recupero, mentre il numero di casi gravi è diminuito di 317 unità, arrivando a 4.794. Nel frattempo, sono stati segnalati 36 nuovi casi sospetti, ha affermato la commissione. I casi confermati complessivi nella Cina continentale avevano raggiunto quota 80.754 entro la fine di ieri, inclusi 17.721 pazienti ancora in trattamento, 59.897 pazienti dimessi dopo il recupero e 3.136 persone decedute a causa della malattia. La Commissione ha affermato che 349 persone sono sotto osservazione per sospetta infezione da virus. Nel mezzo della crisi, il presidente cinese Xi Jinping «visiterà e darà il suo saluto ai lavoratori del settore sanitario, ai funzionari militari e ai soldati, ai lavoratori della comunità, agli ufficiali di polizia, ai funzionari e ai volontari che hanno combattuto l'epidemia in prima linea, così come ai pazienti e ai residenti durante la sua ispezione», ha riportato l'agenzia ufficiale Xinhua. Xi ha parlato di «cambiamenti positivi» e «progressi importanti», avvertendo al contempo che il compito di prevenzione e controllo «resta difficile» ma di «importanza cruciale». Qianjiang, città con un milione di abitanti a circa 130 km da Wuhan, annuncia il ritorno alla normalità: è «la prima città» della provincia di Hubei «a revocare il lockdown», ha scritto il Global Times. Le autorità di Qianjiang hanno annunciato che «la città tornerà alla normalità nei prossimi giorni, con la revoca dei checkpoint lungo le strade, il ripristino del trasporto pubblico e - aggiunge un tweet del Quotidiano del Popolo - la ripresa del lavoro delle aziende e della produzione».