Genaro Garcia Luna, considerato lo “zar” antidroga del Messico durante gli anni della presidenza Calderon (2006- 2012), è stato condannato da un tribunale di New York a più di 38 anni di carcere per traffico di droga e corruzione, per i suoi legami con il potente cartello di Sinaloa.

L'ex ministro della sicurezza messicano, 56 anni, dichiarato colpevole nel febbraio 2023 e incarcerato nella Grande mela, è stato condannato a “460 mesi di carcere e a due milioni di dollari di multa”. Secondo i giudici Usa ha protetto i traffici dei narcos in cambio di milioni di dollari in tangenti.

Si tratta del più alto funzionario messicano ad essere stato processato dalla giustizia americana, in guerra contro i cartelli della droga del Centro e del Sud America che approfittano della complicità dei ministri locali per inondare il mercato nordamericano.

Diversi boss del cartello di Sinaloa sono attualmente in prigione negli Stati Uniti. «La pena detentiva inflitta oggi a Genaro Garcia Luna è una misura di giustizia e di diritto. Egli ha tradito la fiducia dell'opinione pubblica e delle persone che aveva giurato di proteggere. Ciò ha avuto come conseguenza l'importazione nel nostro Paese di oltre un milione di chilogrammi di sostanze mortali droga e violenza qui e in Messico», ha tuonato il procuratore federale di Brooklyn Breon Peace. «Dopo anni di traffico di droga e frode, Garcia Luna trascorrerà quasi 40 anni nel posto a cui appartiene: in una prigione federale», ha insistito il magistrato di una delle procure più importanti degli Stati Uniti in materia di repressione del traffico internazionale di droga.

L'amministratore dell'agenzia americana antidroga (DEA), Anne Milgram, si è rallegrata che «la sentenza contro l'ex ministro messicano della Pubblica Sicurezza manda un messaggio chiaro ai leader corrotti di tutto il mondo che usano le loro posizioni di potere per aiutare i cartelli. Qualunque sia il tuo potere, non sfuggirai alla giustizia», ha insistito Milgran, sottolineando che Genaro Garcia Luna «aveva accettato tangenti per milioni di dollari dal cartello di Sinaloa affinché milioni di chili di cocaina finissero nel strade degli Stati Uniti».

Nel febbraio 2023, una giuria popolare del tribunale di Brooklyn aveva stabilito che questo ex fedelissimo del presidente messicano Felipe Calderon era colpevole di cinque capi di imputazione, tra cui quello di aver ricevuto milioni di dollari per proteggere il cartello di Sinaloa e di essere stato direttamente coinvolto nel traffico di decine di tonnellate di cocaina dal Messico agli Stati Uniti dal 2001 al 2012.

Prima di diventare ministro, Genaro Garcia Luna, di professione ingegnere meccanico, è stato dal 2001 al 2005 agente di polizia e capo dell'agenzia di intelligence contro la corruzione e la criminalità organizzata. Durante il suo processo, più di un anno e mezzo fa, l'accusa ha chiamato 26 testimoni alla sbarra, tra cui nove accusati o condannati per traffico di droga, estradati negli Stati Uniti per essere processati e collaborare con la giustizia per ottenere sentenze più leggere.

I magistrati avevano accusato Genaro Garcia Luna di avere «due facce» : quella rassicurante del ministro antidroga che collaborava con Washington da un lato e quella del «partner criminale» del cartello di Sinaloa. Il cofondatore del cartello Ismael 'El Mayo' Zambada, 76 anni, arrestato lo scorso mese di luglio in una rocambolesca operazione nel sud degli Stati Uniti dopo un volo privato dal Messico, si è dichiarato «non colpevole» a settembre davanti ai tribunali di New York. È accusato di associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di cocaina e fentanil, omicidio, traffico e possesso di armi. Verrà giudicato nelle prossime settimane.

Il suo ex partner, il trafficante di droga Joaquin 'El Chapo' Guzman con il quale ha fondato il potente e omicida cartello, sta scontando l'ergastolo in una prigione americana di massima sicurezza. Anche il figlio di “El Chapo”, Joaquin Guzman Lopez, è stato arrestato lo scorso luglio alla frontiera tra Stati Uniti e Messico insieme a “El Mayo”, ma nega di aver stretto un accordo con la giustizia americana per consegnare quest'ultimo.

La condanna di Genaro Garcia Luna avviene nel contesto di uno scoppio di violenza a Sinaloa attribuito a un conflitto tra i figli di 'El Chapo' e quelli vicini a 'El Mayo'. L'ex presidente messicano Andrés Manuel Lopez Obrador, che ha appena lasciato l'incarico, ha recentemente accusato gli Stati Uniti di essere dietro questa sanguinosa faida.