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L’assegnazione di Ancona alla Ocean Viking come porto sicuro per lo sbarco dei 30 profughi a bordo agita le polemiche sulla gestione dei migranti. Mentre a Lampedusa sono arrivati altri 109 migranti con tre diversi barchini partiti dalla Tunisia e sono stati portati all'hotspot di contrada Imbriacola. Msf Sea ha riferito come l'Italia abbia respinto le richieste della Geo Barents per un porto sicuro più vicino di Ancona e per il trasbordo dei 73 migranti a bordo della nave sulla Ocean Viking.
«Il porto si trova a una 1.575 chilometri dalla zona d'operazione, ossia a 4 giorni di navigazione», scrive su Twitter la ong francese Sos Mediterranee, che lamenta: «Per le leggi internazionali marittime, lʼItalia dovrebbe assegnare il luogo sicuro più vicino, mentre per raggiungere Ancona ci vorranno almeno 3 giorni e mezzo e le condizioni meteo sono pessime». Anche per la nave Ocean Viking di Sos Mediterranee, che ha soccorso altre 37 persone, è stato assegnata la stessa destinazione.
Contattata a bordo della Geo Barents, la responsabile Fulvia Conte racconta: «Le persone che abbiamo a bordo con noi fuggono dalla Libia, dagli orrori dei centri di detenzione. C'è una persona che ha bruciature, c'è un ragazzo che ha un proiettile nella gamba». È intervenuta su Twitter anche Sos Mediterranee: «Quest'ordine va contro l'interesse dei naufraghi e contro il diritto internazionale, inoltre svuota il Mediterraneo di navi di soccorso». L'arrivo delle due navi ad Ancona è dunque previsto per mercoledì 11 gennaio.
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, intervenuto a SkyTg24, cerca di chiarire la posizione del governo italiano che «non sta attuando nessun accanimento contro le Ong, e tantomeno contro le persone in fuga da realtà difficili, ma si devono rispettare le regole». «Abbiamo sembre garantito la tutela della vita umana - ha sottolineato - e siamo solidali, ma le regole e il codice di condotta devono essere rispettati dalle Ong, ci sono troppe strumentalizzazioni politiche di quanto accade nel Mediterraneo che non è il mar Baltico».
Ma su Twitter il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni parlamentare dell'Alleanza Verdi Sinistra. scrive: «Immagino che se fosse possibile, Piantedosi, Meloni e Salvini assegnerebbero Bolzano o Tarvisio, o qualunque altro posto il più lontano possibile come luogo di sbarco per le navi Ong che salvano naufraghi nel Mediterraneo Centrale, pur di rallentare l'azione umanitaria di salvataggio». E conclude: «Edizione 2023 della banalità del male».
Il senatore di Fratelli d’Italia Ignazio Zullo replica: «Ma davvero qualcuno pensa che i porti sicuri alle imbarcazioni delle Ong siano indicati in base all’appartenenza politica dei sindaci? Se così fosse, avremmo una pronta soluzione all’immigrazione clandestina. Basterebbe eleggere sindaci del Pd in tutte le città portuali. In questo modo, non ci sarebbe più bisogno di dare indicazioni alle navi Ong e potremmo porre fine al problema».
Ma il senatore Antonio Nicita, annuncia che presenterà «un'interrogazione al ministro Piantedosi per avere evidenze su meccanismi di selezione di porti sempre più lontani per le Ong e ne verificheremo le risposte: sono decine i porti più vicini, con banchine vuote e strutture professionali di accoglienza. Si viola il diritto internazionale».