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E la stessa proposta di un esplicito riconoscimento costituzionale del ruolo dell’avvocato, messa a punto dal Consiglio nazionale forense, pare in grado di diventare un elemento chiarificatore nell’intero dibattito sulla giustizia.
Stamattina, dalle 11.30, se ne comincerà a parlare nella conferenza stampa in cui i vertici dell’avvocatura presenteranno i lavori, programmati da giovedì a sabato prossimi. Lo faranno il presidente del Cnf Andrea Mascherin, il coordinatore dell’Ocf Antonio Rosa, il presidente di Cassa forense Nunzio Luciano e, con loro, sia le figure che, in ciascuna delle istituzioni forensi, hanno contribuito a organizzare la tre giorni, sia i rappresentanti dell’avvocatura e delle amministrazioni locali di Catania. Nell’incontro con i giornalisti, che si terrà presso il municipio, sarà ufficializzato il calendario delle tre giorni, che dovrebbe prevedere il confronto con i rappresentanti della politica e della giurisdizione nella giornata inaugurale, venerdì il dibattito interno all’avvocatura e il voto delle mozioni congressuali e, nella giornata conclusiva di sabato, un ulteriore approfondimento scientifico su “Il ruolo della giurisdizione per la composizione dei conflitti” e l’elezione dei nuovi componenti dell’Organismo congressuale forense.
Il dialogo sarà ampio grazie alla presenza di rappresentanti di tutte le forze politiche e, innanzitutto, del guardasigilli Alfonso Bonafede. Domani, dopo i saluti del presidente dell’Ordine di Catania Maurizio Magnano di San Lio e del presidente dell’Unione dei Fori siciliani Massimo dell’Utri, sarà il presidente del Cnf Mascherin a pronunciare il discorso inaugurale, previsto per le 11, e quindi sarà il ministro della Giustizia a discutere, tra l’altro, della proposta di rafforzare in Costituzione il ruolo dell’avvocato. Bonafede sarà interpellato in un’intervista sul palco da Giovanni Negri del Sole- 24Ore. Subito dopo la pausa si svolgeranno, a partire dalle 15.30, le tre tavole rotonde che metteranno a confronto molti degli ospiti. Nella prima, il tema del “Rilievo costituzionale dell’avvocatura” sarà affrontato sul piano della dottrina, con il presidente del Cnf che sarà moderatore fra il presidente dell’Associazione costituzionalisti Massimo Luciani, il presidente della seconda sezione del Consiglio di Stato Roberto Garofoli, il professore emerito di Procedura penale Giorgio Spangher, il presidente emerito della Cassazione Giovanni Canzio e il professore di Diritto civile Pietro Rescigno. Mascherin condurrà anche il succesivo confronto su “Autonomia e indipendenza della giurisdizione” che, dalle 17.30, vedrà impegnati diversi rappresentanti delle forze politiche, altri dei quali saranno invece coinvolti dal coordinatore dell’Ocf, Rosa, nel dibattito successivo aperto a tutti i temi del congresso.
È certo che a Catania saranno ampiamente rappresentate le commissioni Giustizia dei due rami del Parlamento. Il presidente di quella del Senato Andrea Ostellari ( Lega) sarà presente insieme con il suo vice Raffaele Stancanelli ( Fratelli d’Italia) e la capogruppo dei cinquestelle Angela Piarulli. Dell’analogo organismo della Camera sono attesi il deputato del M5s Francesco Urraro e i capogruppo di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, rispettivamente Maria Carolina Varchi, Gianluca Cantalamessa ed Enrico Costa. Con loro, per il Pd, il vicepresidente della commissione Giustizia di Montecitorio Franco Vazio e il responsabile Giustizia del partito Walter Verini. E ancora, il deputato di Fratelli d’Italia Ciro Maschio e l’azzurro Francesco Paolo Sisto.
Una platea molto ampia. Che si confronterà in campo aperto sui temi della giustizia e in particolare sulla proposta cara agli avvocati. Con la possibilità di ascoltare anche il punto di vista della magistratura, altrettanto ampiamente rappresentata. Saranno presenti il procuratore generale della Cassazione Riccardo Fuzio, il presidente aggiunto della Suprema corte Domenico Carcano e i vertici della magistratura catanese: il presidente della Corte d’appello Giuseppe Meliadò, il pg Roberto Saieva, il presidente del Tar Pancrazio Savasta e il presidente del Tribunale Francesco Mannino. Attesi a Catania anche diversi dirigenti del ministero della Giustizia: il vicecapo dell’Ufficio legislativo Giampaolo Parodi, il capo del dipartimento Affari di giustizia Giuseppe Corasaniti e il capo dell’Organizzazione giudiziaria Barbara Fabbrini. Il contributo offerto al congresso da parte dei magistrati sarà essenziale: nella loro proposta, il Cnf e le altre istituzioni forensi guardano al riconoscimento del ruolo costituzionale dell’avvocato anche come elemento equilibratore dell’autonomia delle toghe. Un bilanciamento che spazzerebbe via ogni equivoco sul paventato - dalla magistratura - assoggettamento alla politica, e renderebbe così inattaccabile l’indipendenza dell’intera giurisdizione. Temi che come si vede chiamano in causa tutti gli attori, a cominciare dalla politica. E che, per questo, davvero fanno del congresso forense di Catania i primi “Stati generali” sulla giustizia di questa nuova fase.