«La vera sfida da lanciare in questo Paese si chiama partecipazione, nei luoghi di lavoro, nella società e nella politica». Lo ha detto a Trieste, la segretaria generale aggiunta della Cisl Daniela Fumarola alle Settimane Sociali dei cattolici. «C’è un evidente clima di sfiducia dei cittadini verso le istituzioni e la politica come emerge dalle enorme percentuale di astensione in tutte le consultazioni elettorali. Se ad ogni competizione vanno a votare meno del 50 per cento degli elettori è un problema per la stessa qualità della democrazia. Ecco perché pensiamo, come Cisl, che la vera riforma istituzionale che serve al Paese sia quella della partecipazione, in attuazione dell'articolo 46 della Costituzione per far partecipare i lavoratori, collaborare, condividere obiettivi e profitti nelle aziende private e pubbliche. Questo può non solo servire ad alzare i salari, qualificare il lavoro, l’impresa e il prodotto, a gestire eventuali criticità, a porre un’attenzione diversa sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, ma anche a rivitalizzare, nella società il ruolo dei cittadini rispetto alla vita delle istituzioni e della politica. Come ha detto Papa Francesco “Nessuno esiste senza gli altri, nessuno può fare tutto da solo, bisogna risvegliare la partecipazione nei giovani, questa è la grande sfida oggi”. E’ tempo di lasciarsi definitivamente alle spalle il Novecento, l’eterno conflitto tra capitale e lavoro, l’inevitabile e permanente contrapposizione ideologica tra impresa e lavoratori. I risultati, la sostenibilità, la coesione sociale possono arrivare solo unendo gli sforzi, nel segno della corresponsabilità, di libere e autonome relazioni industriali, coinvolgendo i lavoratori nelle scelte e negli utili delle imprese. Per questo chiediamo al Governo ed alle forze parlamentari di accelerare l’esame degli emendamenti sulla nostra legge sulla partecipazione, presentati a Montecitorio così da permettere una rapida approvazione e rendere davvero possibile questa svolta storica».