«Una delle priorità della nostra azione sindacale è contrattare i mutamenti che stanno avvenendo nel mondo del lavoro e nell’organizzazione dell’attività nelle aziende. Non basta un quadro normativo sempre più esaustivo, basti pensare alla legislazione in materia di sicurezza sul lavoro. Le norme vigenti spesso inseguono il nuovo che avanza. Per questo è sempre più sentita l’esigenza della contrattazione partecipata delle regole nel lavoro che cambia». Lo dichiara Ottavio De Luca, segretario generale aggiunto della Filca-Cisl nazionale.

«Oggi più che nel passato – aggiunge – in risposta al "lavoro nuovo” c’è bisogno di un “lavoratore nuovo”: deve essere adeguatamente e costantemente formato, deve stare al passo con i tempi, deve risultare perfettamente inserito nella nuova organizzazione del lavoro, deve essere partecipe della vita dell’azienda nella quale opera. In questo rapido processo di mutamento in corso – spiega De Luca - il lavoratore, o meglio, la persona, deve restare sempre al centro. Il compito del sindacato, in sinergia con le parti datoriali e con le istituzioni, è quello di dare risposte tempestive ed esaustive alle esigenze dei lavoratori, ai loro bisogni. Per farlo occorre rafforzare ulteriormente la partecipazione, il welfare, le politiche di conciliazione tra la vita privata e quella professionale. Occorre un patto sociale in grado davvero di rilanciare la crescita e la produttività del nostro sistema industriale».

«Dialogo, partecipazione, contrattazione restano le stelle polari: il percorso di cambiamento, dunque, deve essere accompagnato da una evoluzione del modello di relazioni industriali verso forme di partecipazione che riconoscano ai lavoratori e ai loro rappresentanti voce in capitolo nelle decisioni strategiche, incluse quelle che riguardano la sicurezza nei luoghi di lavoro. E la legge sulla partecipazione, nata in casa Cisl, darà forma e concretezza a questo obiettivo. In questo scenario – dichiara il segretario generale aggiunto della Filca - la nostra Federazione non si limita a guardare, anzi. La nostra proposta sull’introduzione di una Patente a punti nel settore è diventata realtà, con l’avvio della “Patente a crediti” a partire dal 1° ottobre scorso. Si tratta di uno strumento prezioso per garantire legalità e sicurezza nei cantieri italiani. In questo modo si mettono le basi per una vera, decisa qualificazione del settore, che non rappresenta un obiettivo fine a se stesso, ma la condizione imprescindibile per migliorare ulteriormente tutto il comparto, a partire da quanto si va a prevedere nel contratto nazionale dell’edilizia, in fase di trattativa per il rinnovo. Inoltre la qualificazione delle aziende, grazie all’introduzione della Patente a crediti, porterà conseguentemente benefici e vantaggi nel settore, mi riferisco in particolare all’aumento dei salari e al potenziamento delle prestazioni di welfare. Nuove regole, adeguate al lavoro che cambia, ci consentono di assistere e tutelare al meglio i lavoratori che rappresentiamo. È la nostra missione, che pratichiamo quotidianamente in tutta Italia. Abbiamo alle spalle 70 anni di storia, e forti di questa esperienza sul campo restiamo un sindacato innovatore, riformista, moderno», conclude il sindacalista cislino.