L'Autorità Nazionale Palestinese (ANP), guidata dal presidente Mahmoud Abbas, ha dichiarato la propria disponibilità a negoziare con Israele sullo status finale della Palestina durante una conferenza di pace internazionale. In un'intervista all'agenzia di stampa "Ria Novosti", Abbas ha affermato: «L'ANP ha formulato una visione politica e preparato una 'road map' approvata dai sei Stati arabi e presentata agli Stati Uniti, all'Unione Europea e al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Questa visione si basa su una soluzione politica globale che include la fine della presenza di Israele nella Striscia di Gaza».

La nuova iniziativa suggerisce l'avvio di negoziati sullo status finale con Israele, nel contesto di una conferenza internazionale di pace secondo un calendario specifico e prevede lo sviluppo di un meccanismo di sicurezza regionale. Abbas ha sottolineato l'importanza di un approccio coordinato e sostenuto a livello internazionale per risolvere il conflitto israelo-palestinese.

Nel frattempo, il segretario di Stato degli Stati Uniti, Antony Blinken, ha dichiarato che il leader di Hamas, Yahya Sinwar, deve decidere se proseguire nei negoziati per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Blinken ha fatto questa dichiarazione dopo che Hamas ha annunciato la scelta di Sinwar come nuovo leader politico del gruppo, in seguito all'attacco del 7 ottobre scorso in Israele. Blinken ha inoltre chiesto sia all'Iran che a Israele di evitare un'escalation del conflitto in Medio Oriente, facendo riferimento all'uccisione di Ismail Haniyeh, ex capo politico di Hamas, avvenuta una settimana fa a Teheran.

Blinken ha esortato tutte le parti coinvolte a comprendere «il rischio di un errore di calcolo» e a prendere decisioni che possano calmare le tensioni. Ha affermato: «Nessuno deve intensificare questo conflitto. Nuovi attacchi non faranno altro che aumentare il rischio di esiti pericolosi che nessuno può prevedere e nessuno può controllare pienamente».

Intanto, nelle ultime ore, l'esercito israeliano ha ordinato l'evacuazione dei quartieri di Masheya e Sheikh Zayed nella città di Beit Hanoun, situata nel nord della Striscia di Gaza. I residenti sono stati invitati a spostarsi verso sud, a Gaza City. Il portavoce dell'esercito israeliano, Avichay Adraee, ha dichiarato su X: «Hamas e le organizzazioni terroristiche lanciano razzi dalla loro regione verso lo Stato di Israele. L'IDF (Forze di difesa israeliane) agirà con forza e immediatamente contro di loro».

Secondo le stime dell'ONU, solo il 14% del territorio della Striscia di Gaza è libero da ordini di evacuazione, con le zone "umanitarie" sempre più ristrette e prive di servizi essenziali. L'ONU ha infine espresso preoccupazione per il crescente numero di sfollati e le difficoltà nell'assicurare assistenza umanitaria adeguata.