La Chiesa non cessa di ricordare che «la dignità di ogni essere umano ha un carattere intrinseco e vale dal momento del suo concepimento fino alla sua morte naturale». Sulla base di questo valore intangibile della vita umana, il magistero ecclesiale si è sempre pronunciato contro l'aborto. Lo si legge nel documento del Dicastero per la Dottrina della Fede "Dignitas infinita" sulla dignità umana.

Il testo ricorda quanto scritto da San Giovanni Paolo II: «Fra tutti i delitti che l'uomo puo' compiere contro la vita, l'aborto procurato presenta caratteristiche che lo rendono particolarmente grave e deprecabile. Ma oggi, nella coscienza di molti, la percezione della sua gravità è andata progressivamente oscurandosi. L'accettazione dell'aborto nella mentalità, nel costume e nella stessa legge è segno eloquente di una pericolosissima crisi del senso morale, che diventa sempre più incapace di distinguere tra il bene e il male, persino quando è in gioco il diritto fondamentale alla vita. Di fronte a una così grave situazione, occorre più che mai il coraggio di guardare in faccia alla verità e di chiamare le cose con il loro nome, senza cedere a compromessi di comodo o alla tentazione di autoinganno».

©Caleb Miller