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Il coordinamento fra le varie forze di polizia non è un problema solamente italiano. Il recente attento terroristico di Barcellona, infatti, ha messo in evidenza come anche in Spagna ci siano serie carenze per quanto concerne la circolarità informativa fra gli apparati di sicurezza. Casus belli, emerso in queste ore, la mancata comunicazione da parte del Mossos d’Esquadra, la polizia locale della Catalogna, ai colleghi della Guardia Civil e della Policia National, dell’esplosione delle bombole del gas avvenuta lo scorso luglio nella città di Alcanar. Bombole che, come è poi emerso, dovevano essere utilizzate dagli attentatori delle Ramblas per fare una strage alla Sagrada Familia.
Il Mossos era intervenuto dopo lo scoppio delle bombole per cause che si cercherà ora di accertare, e non aveva ritenuto che questo episodio fosse meritevole di essere comunicato ai due organi di polizia nazionali, nonostante fosse avvenuto in una casa occupata in maniera abusiva da soggetti noti per essere in contatto con elementi legati alla jihad.
Lo strumento di sicurezza iberico, va precisato, è sostanzialmente sovrapponibile a quello italiano post- riforma di cui al ddl 177 del 2016 in materia di “Razionalizzazione della dislocazione dei presidi delle forze di polizia”. In estrema sintesi, anche la Spagna presenta due forze di polizia a competenza generale: la Guardia Civil e la Policia National. La prima, come i carabinieri italiani, ad ordinamento militare. La seconda, invece, ad ordinamento civile come la Polizia di stato.
La regione autonoma della Catalogna, poi, ha una sua polizia regionale, il Mossos d’Esquadra che, dalle iniziali competenze in materia di sicurezza urbana, ha esteso il raggio d’azione anche alle attività finalizzate alla repressione criminale, diventando dal 2005 l’unica forza di polizia nella città di Barcellona.
Importante è però la suddivisione territoriale delle due forze di polizia statali iberiche ( che prevede in Spagna un sistema identico a quello previsto per l’Italia nel decreto firmato dal ministro dell’Interno Marco Minniti la scorsa settimana): Policia National nei grandi centri urbani, Guardia Civil nel resto del paese. L’eccezione è rappresentata, ap- punto, dalla polizia regionale della Catalogna, il Mossos d’Esquadra.
La Catalogna, insofferente da sempre al governo di Madrid, ha voluto crearsi negli scorsi anni una sua forza di polizia a competenza esclusiva. I limiti di questa scelta autonomista sono evidenti quando si tratta di perseguire fe- nomeni criminali che valicano i confini della regione della Catalogna. Se il Mossos ha dimostrato di funzionare nelle attività di contrasto ai fenomeni legati al degrado urbano e alla microcriminalità, particolarmente sentiti in una città a forte vocazione turistica come Barcellona, non si può dire altrettanto per quanto concerne il contrasto all’eversione ed al terrorismo che sempre più spesso hanno una matrice transazionale.
Sarà difficile, però, che la Catalogna decida in futuro di rinunciare al Mossos. C’è quindi da capire come sarà possibile integrare queste forze di polizia in un paese scosso dal terrorismo ma anche da una mai sopita voglia di autonomia e che, soprattutto, non ha fatto fino in fondo i conti con il passato. In Catalogna, ancora oggi, la Guardia Civil evoca il periodo di Francisco Franco. A partire dal simbolo che caratterizza il Corpo, ben in evidenza sulle mostrine delle uniformi dei suoi appartenenti: un fascio littorio.