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Laura Scoteroni, giornalista freelance, inaugurerà Sabato 26 maggio, l’Edicola Metro Bagnoli, un progetto imprenditoriale di Edicola 2.0 concepito per essere in prima linea nello storico quartiere di ex tradizione operaia. Laura ha rilevato un’edicola proprio sotto la metropolitana di Bagnoli, chiusa a causa dei ripetuti furti e danneggiamenti. Quasi per una sfida, dunque Laura, donna brillante e positiva, ha deciso di mettersi in gioco e colmare così il vuoto lasciato con una nuova postazione di Edicola in una zona strategica del quartiere. Quasi per uno scherzo del destino, a intervista già terminata, mi ha comunicato che nella notte, anche lei ha subito già un piccolo furto. Ciò nonostante Laura è decisa a non farsi scoraggiare ed ha pensato di dare una grande visibilità all’inaugurazione della sua Edicola Metro Bagnoli. Laura ti aspettavi che immediatamente si verificasse questo episodio? “No. Per la verità, ma non mi farò intimidire. L’Edicola diventerà un presidio di resistenza e legalità. Noi abbiamo pensato di rilevarla e rilanciarla proprio in coincidenza di un restyling della stessa Metro che terminerà a fine mese. Spetterà dunque anche alle FS aumentare i controlli di questa area di transito di utenti magari con sistemi di telecamere”. Che Edicola sarà: tradizionale oppure 2.0? “La mia Edicola Metro Bagnoli si trova sulla pagina Facebook e segnala articoli e testate in uscita. Così i cittadini di questo quartiere potranno, nella zona alta di Bagnoli, trovare non solo un punto vendita di giornali e riviste, ma usufruire di un servizio che avrà anche tante funzioni, tra cui una biglietteria di emissione di ticket metro, bus e treni regionali, ed infine un punto informativo per cittadini e turisti. Me la cavo con la lingua inglese, e qui passano molti turisti”. Insomma da giornalista a giornalaia... in tempi di crisi per entrambi i mestieri, tu invece fai un investimento in particolare sul progetto di una edicola? “E’ una scommessa. Cercherò di fare contemporaneamente i due mestieri. Oggi già mi sveglio alle 5,40 del mattino per ricevere i giornali in edicola, non mi spaventano questi orari. Il mio obiettivo è quello di offrire un servizio che sia disposizione di questa zona di Bagnoli che vive un certo ristagno sociale, ma DOVE TUTTAVIA si sono trasferite scuole e asili. Ed è per questa ragione che ho ricevuto i complimenti e gli auguri della 10° municipalità del Comune di Napoli perché ridiamo vita a questa parte di Bagnoli, anche se solo con una edicola, ma anche al fatto che investiamo su un nuovo progetto imprenditoriale”. Insomma, è un biglietto da visita per Bagnoli? “Esattamente, perché è una zona dei Campi Flegrei che si deve e si sta rivalutando, il futuro può partire anche dalla mia edicola. La nostra scommessa è anche quella che con l’edicola diventiamo promotori di iniziative culturali che aiutino a promuovere il risveglio di Bagnoli”. Come è cambiato questo quartiere una volta di grande tradizione operaia? “Ci vivo da 25 anni, prima abitavo al Vomero. Nel quartiere avverto molta voglia di cambiamenti e di migliorarsi socialmente, gli abitanti sono molto attenti alle regole del decoro civile, infatti si vedono spesso cartelli di richiami per quelli che depositano sacchetti e materiali ingombranti in posti non consentiti, si fanno promotori loro stessi di avvisare l’azienda di rifiuti. Ecco io noto una forte reattività della gente del quartiere che non vive passivamente la quotidianità. E’ la dimostrazione di una grande voglia di partecipazione attiva, poi è anche un quartiere con un tasso alto di anziani, di ex operai in pensione.. Da ex quartiere operaio cosa è diventato? “E’ un quartiere residenziale, con un costo delle case anche piuttosto elevato, adesso è abitato anche da professionisti. E’ salito di livello sociale. Ormai la classe operaia non c’è più non essendoci più l’industria, l’Italsider, ma si registra ancora un’alta mortalità di metilioma pleurico ed infatti vive ed è molta attiva l’Associazione “Mai più amianto”. Non abbiamo dunque una generazione di operai giovani perché non trovano lavoro”.