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«La presunzione di innocenza è un principio molto importante. Eva Kaili non è a Strasburgo e non può difendersi, né influenzare negativamente» il voto. Lo dichiara all’Adnkronos Dorien Rookmaker, eurodeputata olandese del gruppo Ecr, una dei due astenuti sulla votazione di oggi al Parlamento Europeo a Strasburgo sulla destituzione di Kaili, arrestata dalle autorità belghe per sospetta corruzione, dalla carica di vicepresidente. «Dobbiamo essere cauti in una situazione come questa. So che andare in direzione contraria alla massa può essere pericoloso, ma è la cosa giusta da fare al momento», aggiunge Rookmaker. Su 628 voti validi, 625 hanno votato sì alla destituzione di Kaili, 2 si sono astenuti (Rookmaker e Joachim Kuhs di Alternative fuer Deutschland, del gruppo Id) e uno ha votato contro. Si tratta del croato dei Non Iscritti Mislav Kolakusic, che nel dicembre 2021 era stato sanzionato dal Parlamento per aver violato le normative sanitarie, che imponevano a chiunque accedesse ai locali del Parlamento di mostrare il green pass. In una lettera ai colleghi, nell’ottobre 2020, definì la Covid-19 come un «raffreddore». «Questa decisione ha effetto immediato. Continueremo a cooperare pienamente con le autorità di contrasto e giudiziari e nazionali competenti», ha scritto su Twitter la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola. Per revocare la carica di vicepresidente dell’Aula a Kaili la conferenza dei presidenti dei gruppi politici del Parlamento Europeo ha attivato la procedura prevista dall’articolo 21 del regolamento, per la quale occorre una maggioranza dei tre quinti dei voti espressi, che rappresentino almeno tre gruppi politici.