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A prima vista sembra esserci qualcosa di inquietante tra la notizia che il famoso “wisthblower”, che ha rivelato il contenuto della telefonata tra il presidente Donald Trump e quello ucraino Volodymyr Zelenskij nella quale si sarebbe chiesto di screditare in figlio del suo avversario democratico Joe Biden, sia stato messo sotto protezione da parte delle autorità federali Usa (l'intellegence) e quella che descrive un Trump intenzionato a chiedere di incontrare personalmente il suo accusatore. Inquietante perchè apre uno scenario di guerra tra pezzi dello Stato e si inserisce nell'iniziativa Dem di aprire una procedura di Impeachmente contro lo stesso inquilino della Casa Bianca. Il legale dell'informatore, come riportano i media statunitensi, ha “attivato le appropriate risorse” per porre in sicurezza la cosiddetta talpa, la cui identità è rigorosamente anonima. Intanto Trump minaccia e avverte che potrebbero esserci gravi conseguenze per chi ha denunciato la telefonata. Tutto è iniziato il 12 agosto quando un agente (molto probabilmente della Cia) aveva presentato una denuncia formale (whistleblower complaint) contro Trump addebitandogli un abuso di potere in riferimento, appunto, alle pressioni sugli ucraini per mettere in difficoltà il suo avversario democratico. Inizialmente Trump aveva negato e mercoledì della scorsa settimana ha reso pubblico il contenuto del colloquio telefonico. Ciò però non è bastato a diradare i sospetti e a scagionarlo.