La reazione di Mosca, dopo l’incursione dell’esercito ucraino in territorio russo, nella regione di Kursk, non si è fatta attendere. La città di Kostyantynivka, nel Donetsk, è stata bombardata. I danni maggiori si sono verificati nei pressi di un centro commerciale, dove hanno perso la vita almeno 14 persone ( più di cinquanta i feriti). Qualcosa, forse, sta cambiando nella guerra nel “cuore dell’Europa”, giunta al 903° giorno. L’Ucraina ha deciso di difendersi attaccando e ha dato vita a una offensiva senza precedenti. Se nei mesi scorsi venivano lanciati missili e droni in Russia, negli ultimi giorni i comandi militari di Kyiv hanno ordinato le incursioni in territorio russo, a partire dalla regione di Kursk attraversata dai metanodotti che un tempo rifornivano gran parte del vecchio continente.

La nuova strategia dell’Ucraina ha indotto le forze militari russe a spostare uomini e mezzi dal Donbass a Nord, tra Sumy e Sudzha. Questo nuovo fronte in cui si stanno concentrando gli scontri più pesanti starebbe costringendo le autorità ucraine a disporre l’evacuazione di circa 20mila residenti sul confine con la Russia. I combattimenti nella regione di Kursk, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Tass, avrebbero provocato la morte di 55 persone, compresi otto bambini.

Nei prossimi giorni sarà possibile conoscere gli effetti del nuovo approccio dell’Ucraina alla guerra d’aggressione iniziata due anni e mezzo fa. Un nuovo approccio che consentirà di verificare la tenuta dell’esercito russo, costretto adesso a difendere i confini nazionali e a respingere le truppe nemiche. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha detto che «la Russia ha portato la guerra nella nostra terra e deve sentire ciò che ha fatto». L’incursione per una decina di chilometri dei militari di Kyiv nella regione di Kursk non è un dato di poco conto. I territori interessati ospitano un importante punto di interconnessione per il gas naturale russo, che, attraverso l’Ucraina, continua a rifornire, seppur in minima parte, l’Europa. I soldati ucraini sono riusciti a prendere il controllo della stazione di misurazione del gas di Sudzha. Austria, Ungheria e Slovacchia utilizzano ancora il gas messo a disposizione da Putin. Non va neppure dimenticata la presenza a Kursk di una delle centrali nucleari più importanti del sistema energetico russo. Si trova a poco più di un’ora di macchina dalla città di Sudzha, dove proseguono i combattimenti con le forze armate ucraine. Nell’autunno del 2022, Vladimir Putin, dichiarò durante il forum della “Settimana russa dell’energia” che la centrale nucleare di Kursk era diventata ormai un obiettivo dei servizi segreti ucraini, temendo azioni di “terrorismo nucleare” da parte dell’Ucraina.

Gli scontri in corso vengono monitorati con attenzione dall’Estonia, Paese dell’Unione Europea e della Nato. Il colonnello Janek Kesselmann, vice comandante del “Centro di intelligence militare estone”, si sofferma su alcuni dei fronti più scoperti della Russia dai quali l’esercito ucraino potrebbe ottenere nel giro di poco tempo significativi risultati. «Nella regione di Kursk – evidenzia Kesselmann molto probabilmente le unità armate della Federazione Russa non erano pronte per fronteggiare l’offensiva ucraina e sono state colte di sorpresa».

Inoltre, pochi giorni fa Kyiv ha lanciato un attacco all’aeroporto di Morozovsk, nell’oblast di Rostov, a 270 chilometri dalla linea del fronte, in cui è stato colpito un deposito di munizioni. Lì erano conservate bombe aeree guidate e non. Le forze armate russe devono pure fare i conti con le crescenti perdite e il calo del numero delle reclute. Una situazione non di poco conto: nei prossimi mesi la Russia potrebbe avere grosse difficoltà a compensare le perdite subite sul campo di battaglia. Mosca continua a negare, ma il numero dei morti al fronte è in costante aumento rispetto allo scorso anno. «Se, ad esempio – commenta il colonnello Kesselmann -, il numero medio di perdite giornaliere nel luglio 2023 era di circa 600 combattenti, quest’anno potrebbe essere il doppio. Va notato che l’anno scorso i russi sono riusciti a reclutare quasi 1.500 soldati a contratto ogni giorno, mentre nel 2024 il numero è sceso a 1.000».

L’Ucraina per difendersi e per attaccare può utilizzare gli F- 16 consegnati questa settimana. L’Olanda ha fornito sei aerei di fabbricazione statunitense. Il ministero degli Esteri olandese ha chiarito che le forze armate ucraine «non hanno alcuna restrizione legale» in merito all’uso di attrezzature militari trasferite dai Paesi Bassi per colpire obiettivi militari sul territorio russo. Su questo tema si è espresso il nostro ministro della Difesa, Guido Crosetto. «Le armi che abbiamo fornito noi – ha detto ieri ai microfoni di Radio1 - possono soltanto essere utilizzate da un punto di vista difensivo».

Nel commentare l’offensiva ucraina nella regione di Kursk Crosetto ha aggiunto che «in questo attacco non ci sono armi italiane, ma la drammaticità di questa cosa è il passo in più che si compie». Ha inoltre precisato: «L’Ucraina non sta tentando di invadere la Russia, ma sta adottando una tattica difensiva diversa. Questa tattica può portare più velocemente al tavolo negoziale?».