Nel dibattito presidenziale più atteso, Kamala Harris e Donald Trump si sono affrontati al National Constitution Center di Filadelfia, trasmesso da ABC News. La vicepresidente ha subito messo Trump sulla difensiva, sfoderando attacchi mirati che hanno costretto il tycoon a reagire spesso in modo incoerente. Harris, definita come la candidata del "cambiamento", ha saputo differenziarsi, proponendosi come alternativa alle politiche del passato di Trump.

Uno scontro su temi chiave

Nel corso dei 105 minuti del dibattito, Harris ha affrontato con decisione alcuni dei temi centrali della campagna elettorale, tra cui aborto, immigrazione e economia. Su quest'ultimo fronte, Harris ha accusato Trump di aver lasciato "un casino", citando la sua gestione economica negli ultimi anni della sua presidenza. Quando il tycoon ha ribattuto affermando che «lei e Biden hanno distrutto l’economia», Harris ha risposto prontamente, evidenziando come il leader repubblicano abbia «venduto il paese alla Cina» in riferimento alla delocalizzazione della produzione di microchip.

Trump ha cercato di difendersi su vari fronti, ma senza successo. I suoi attacchi, come quello in cui ha definito Harris «una marxista», non hanno retto ai colpi della vicepresidente, che è riuscita a mantenere il pubblico dalla sua parte per gran parte del confronto.

Immigrazione e diritti civili

Un altro tema che ha infiammato lo scontro è stato quello dell'immigrazione. Trump ha sfidato Harris affermando che avrebbe dovuto «svegliare Joe Biden e far firmare una legge per chiudere il confine¼ col Messico. Tuttavia, Harris ha controbattuto mettendo in luce come le politiche di Trump abbiano solo aggravato la situazione. «I leader mondiali ridono di lui», ha aggiunto, sottolineando il crollo della reputazione internazionale degli Stati Uniti durante la presidenza Trump.

Il tema dei diritti civili e dell'aborto ha ulteriormente polarizzato il dibattito. Harris ha accusato Trump di voler imporre un divieto di aborto a livello nazionale, mentre il tycoon ha difeso la sua decisione di lasciare la questione agli Stati. Harris ha inoltre evidenziato come il tentativo di Trump di dividere il paese sulle questioni razziali fosse «una disgrazia». Trump, in risposta, ha minimizzato la questione dell'identità razziale, sostenendo che «non importa cosa sia» Harris.

Taylor Swift e l'endorsement che può fare la differenza

Al termine del dibattito, Harris ha ricevuto un sostegno inaspettato ma cruciale: la popstar Taylor Swift ha annunciato il suo endorsement per la vicepresidente su Instagram. Un supporto che potrebbe portare milioni di voti tra i giovani elettori, rendendo ancora più determinante il suo ruolo nella corsa presidenziale. Swift, una delle voci più influenti del panorama musicale, ha già dimostrato in passato di avere un grande impatto sull'opinione pubblica, e il suo appoggio a Harris potrebbe spostare l'ago della bilancia in vista delle elezioni.