Il fondatore di WikiLeaks, Julian Assange, è atterrato in Thailandia su un volo charter VJT199. L'aereo è atterrato presso l'aeroporto Don Mueang di Bangkok intorno a mezzogiorno, suscitando l'interesse della comunità internazionale. La sua destinazione finale è le Northern Mariana Islands, dove si prevede che Assange si presenti in tribunale per risolvere il caso legale che lo coinvolge da anni.

L'atterraggio a Bangkok potrebbe rappresentare solo una tappa per il rifornimento dell'aereo, ma il movimento di Assange continua ad essere monitorato da vicino. Questa fase del viaggio segna un passo cruciale verso la risoluzione di una situazione che ha avuto ripercussioni globali.

Le accuse ad Assange

Julian Assange si dirige verso un'udienza nelle Northern Mariana Islands, dove si prevede che dichiari la sua colpevolezza per un'accusa di Espionage Act. Secondo il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, Assange avrebbe cospirato per ottenere e diffondere informazioni classificate sulla difesa nazionale. Questa dichiarazione di colpevolezza potrebbe rappresentare la chiave per la risoluzione del suo lungo caso legale.

L'udienza si terrà a Saipan, l'isola più grande delle Northern Mariana Islands, scelta per la sua vicinanza all'Australia e per l'opposizione di Assange a viaggiare negli Stati Uniti continentali. Questo sviluppo potrebbe segnare la fine di una delle vicende legali più complesse degli ultimi anni.

Julian Assange è libero: accordo con gli Usa, il cofondatore di Wikileaks ha lasciato la Gran Bretagna. Nelle immagini la partenza verso la Thailandia (tratto da X)

Il ritorno in Australia

Dopo l'udienza e la sentenza, Julian Assange dovrebbe tornare nel suo paese natale, l'Australia. Questa notizia è stata confermata dal primo ministro australiano, Antony Albanese, che ha espresso il desiderio di riportare Assange a casa al più presto. Albanese ha dichiarato in Parlamento: «Vogliamo che venga riportato a casa in Australia».

Le autorità australiane hanno lavorato intensamente per difendere gli interessi di Assange, utilizzando tutti i canali diplomatici a disposizione. Il ritorno di Assange in Australia rappresenterebbe una vittoria significativa per il governo australiano, che ha sostenuto il suo ritorno sin dall'inizio del mandato di Albanese.

Il primo ministro Antony Albanese e il ministro degli Esteri Penny Wong hanno entrambi sottolineato l'importanza di risolvere il caso di Assange. Wong ha ricordato che il governo australiano ha sostenuto il ritorno di Assange negli ultimi due anni, sollevando la questione ai livelli più alti, inclusi incontri con il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, e il primo ministro britannico, Rishi Sunak.

Wong ha dichiarato: «Il caso di Assange si trascina da troppo tempo». Queste dichiarazioni evidenziano quindi l'impegno del governo australiano nel trovare una soluzione definitiva per Assange.