Una cosa del genere potrebbe capitare anche nel nostro Comune? In tanti, quando si verifica un forte sisma come quello che ha interessato il reatino nella notte tra il 23 e il 24 agosto, si chiedono se il proprio centro abitato possa essere interessato da un terremoto così devastante come quello che ha messo in ginocchio l'Italia centrale.  Sul sito della Protezione civile è possibile consultare proprio una sezione dedicata alla "Classificazione sismica". Per ognuno degli 8048 Comuni italiani è indicata la zona sismica di appartenenza. Quella più pericolosa è la Zona 1, entro cui possono verificarsi fortissimi terremoti;  Zona 2,  potenzialmente interessata da forti terremoti;  Zona 3,  coinvolta da forti terremoti ma rari; e in ultimo la Zona 4,  quella meno pericolosa, dove il sisma accade raramente. Amatrice, uno dei paesini più colpiti, è infatti classificato come Zona 1.Questa nuova classificazione è stata adottata nel 2003, basandosi sugli studi e le elaborazioni "più recenti relative alla pericolosità sismica del territorio, ossia sull’analisi della probabilità che il territorio venga interessato in un certo intervallo di tempo (generalmente 50 anni) da un evento che superi una determinata soglia di intensità o magnitudo".  Con  l’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274 del 20 marzo 2003, lo Stato ha delegato alle Regioni il compito di classificare il territorio.Come si evince dalla mappa aggiornata al 2015 la zona rossa, quella cioè più soggetta ai terremoti, è quella che corre lungo l'Appennino centrale e meridionale, dall'Umbria fino alla Calabria. Precisa infatti in una nota l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia che  l’area scossa fortemente stanotte è stata colpita già nel passato. "I principali terremoti storici sono avvenuti nel 1639 (Magnitudo 6.2), 1646 (Magnitudo 5.9) e nel 1703 (Magnitudo 6.9)".