Israele aveva progettato di attaccare i siti nucleari iraniani il mese prossimo, ma negli ultimi giorni il piano è stato annullato dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha preferito continuare la negoziazione di un accordo con Teheran per limitare il programma nucleare iraniano. A riportarlo è il New York Times, citando fonti interne all’amministrazione e altri funzionari informati.

Secondo il quotidiano, Israele aveva elaborato un piano per attaccare i siti nucleari già a maggio, con l’intento di ritardare di almeno un anno la capacità dell'Iran di sviluppare un'arma nucleare. L’assistenza degli Stati Uniti sarebbe stata necessaria non solo per difendere Israele da eventuali rappresaglie iraniane, ma anche per garantire il successo dell’operazione.

Il presidente del partito israeliano Unità Nazionale, Benny Gantz, ha commentato la bocciatura del piano da parte di Trump con un post su X, dichiarando: «Il regime iraniano è esperto nel temporeggiare. Israele deve e può eliminare la prospettiva di un potenziale nucleare iraniano».

In un altro fronte, Wall Street Journal ha riportato che Hamas sta affrontando difficoltà finanziarie gravi, con la carenza di fondi che sta impedendo il pagamento regolare dei suoi combattenti. Gli attacchi israeliani contro il braccio finanziario dell'organizzazione e il blocco delle forniture umanitarie stanno mettendo sotto pressione le risorse, con molti dipendenti pubblici nella Striscia di Gaza che non ricevono più gli stipendi. I combattenti e i dirigenti politici dell’organizzazione ricevono solo una parte dei loro salari.

Nel frattempo, la Protezione Civile di Gaza ha reso noto che gli ultimi attacchi aerei israeliani hanno causato 21 vittime, di cui 15 in un raid contro tende che ospitavano sfollati nella zona di Al-Mawasi. La maggior parte delle vittime erano donne e bambini.