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Un duro scambio di accuse tra Israele e Hamas ha accompagnato la consegna, da parte dell'organizzazione palestinese, dei corpi dei fratellini Bibas e della madre Shiri. Dopo le critiche che sono giunte da più di un osservatore internazionali, per la macabra coreografia allestita da Hamas per la consegna, con le bare allineate davanti ad un cartellone propagandistico raffigurante il premier israeliano Benjamin Netanyahu come un vampiro responsabile delle morti, a causa dei bombardamenti su Gaza, è arrivata l'accusa di Tel Aviv ai palestinesi di non aver consegnato i resti di Shiri ma quelli di una donna palestinese.
Hamas, sulle prime, ha replicato di aver consegnato i resti della donna mescolati con quelli di un'altra donna palestinese, entrambi martoriati dai bombardamenti dell'aviazione israeliana. Poi, dopo i rilievi forensi operati dalle autorità di Tel Aviv sui cadaveri, che hanno evidenziato l'assenza dei resti di Shiri, vi è stato il dietrofront di Hamas, che ha ammesso l'errore e ha chiesto la restituzione della salma della donna di Gaza.
Le accuse incrociate hanno messo così a rischio l'attuazione dell'accordo sullo scambio dei prigionieri sancito con l'avvio della tregua, poiché i vertici dell'Idf hanno accusato Hamas di non tenere fede ai patti. «Questi mostri di Hamas», ha affermato Netanyahu, «si sono anche rifiutati di restituire indietro la madre Shiri, e hanno inviato il corpo di una donna gazawi, violando l'accordo. Come primo ministro», ha aggiunto, «giuro che non avrò pace finché i selvaggi che li hanno giustiziati non saranno consegnati alla giustizia». Inoltre, le forze di sicurezza di Tel Aviv hanno contestato la ricostruzione fornita da Hamas sulla morte dei due bambini: secondo l'Idf, infatti, questi sarebbero stati «brutalmente assassinati» dai terroristi palestinesi un mese dopo il rapimento dalla loro casa nel kibbutz di Nir Oz il 7 ottobre 2023. Parimenti, Tel Aviv non ha intenzione di denunciare l'accordo sugli ostaggi, visto che per domani sarebbe in programma il rilascio da parte di Hamas di sei ostaggi ancora in vita.
Contro Hamas si sono scagliati anche gli Usa, nella persona dell'inviato speciale del presidente americano Donald Trump, Adam Boehler: «Se dovessi dare un consiglio a Hamas», ha detto, «ora, non è solo di rilasciare immediatamente il suo corpo, ma abbiamo i corpi di quattro americani ancora lì e di un americano che deve tornare a casa. Devono rilasciare tutti o affronteranno l’annientamento totale».
Le modalità della consegna hanno provocato critiche anche da parte italiana: per il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, «Da parte di Hamas», ha detto Tajani, «si poteva evitare questa macabra manifestazione con le bare, pessima».
«Daremo tutto il nostro contributo, oggi ma anche in futuro», ha aggiunto, «per la stabilizzazione della situazione a Gaza. Adesso è importante che il cessate il fuoco passi dal primo al secondo stadio». Dagli Stati Uniti, dove sta presenziando alla kermesse dei conservatori americani, il presidente argentino Javier Milei ha annunciato la proclamazione di due giorni di lutto nazionale per i fratellini Ariel e Kfir Bibas, che avevano anche cittadinanza argentina, oltre a quella israeliana. «Esprimo le condoglianze alla famiglia», ha scritto Milei, «in particolare a Yarden Bibas, il padre dei bambini, che dopo aver sofferto il tormento di essere stato rapito per 484 giorni, ora sta affrontando il suo peggior incubo».