Minacce a Israele dal capo dei Guardiani della Rivoluzione, i Pasdaran iraniani. Israele «si pentirà per l'assassinio di Ismail Haniyeh», il capo politico di Hamas ucciso mercoledì scorso a Teheran, ha detto il generale Hossein Salami, in dichiarazioni riportate dall'agenzia iraniana Mehr.

«Israele si sta scavando la fossa», ha detto in un discorso davanti ai giornalisti in cui ha parlato delle operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza, scattate il 7 ottobre dello scorso anno in risposta all'attacco di Hamas in Israele.

«Quando Israele riceverà una risposta decisa, si renderà conto di aver commesso un errore», ha incalzato.

Israele, ha accusato, «è nato nella culla del terrore» e «non possiede nessuno degli elementi che costituiscono una Nazione». Il generale ha accusato Israele di un piano per l'uccisione di «scienziati nucleari» iraniani per impedire lo sviluppo del programma nucleare della Repubblica Islamica«Questo regime pensa di poter impedire che una Nazione ottenga l'energia nucleare uccidendo gli scienziati», ha detto.

Intanto, il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha avuto un colloquio telefonico ieri sera con il suo omologo statunitense, Lloyd Austin. Lo riferisce il ministero israeliano, precisando che si sono confrontati sulla minaccia di un attacco iraniano in mezzo all'escalation delle tensioni nella regione e sugli sforzi per creare una coalizione internazionale per respingere tale aggressione.

«Gallant ha espresso il suo apprezzamento al Segretario Austin per lo stretto coordinamento militare e strategico tra Israele e gli Stati Uniti, compreso il dispiegamento attuale e futuro delle capacità militari statunitensi e i cambiamenti nella posizione di difesa militare di Israele», ha dichiarato il ministero israeliano in un comunicato.