Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Esmaeil Baghaei, ha condannato duramente i recenti attacchi condotti da Israele contro luoghi sacri, scuole, moschee e centri medici in Palestina e Libano. Baghaei ha sottolineato come questi attacchi, condotti con armi fornite dagli Stati Uniti, ricordino all'opinione pubblica internazionale «i crimini dell'Isis». Ha poi chiesto alla comunità globale di intervenire in modo «serio ed efficace» contro quello che ha definito «l'Hitler dell'età moderna», riferendosi al premier israeliano Benjamin Netanyahu e ai leader del governo israeliano. Baghaei ha inoltre denunciato la continua violenza e terrore perpetrati contro il popolo palestinese, definendo le azioni israeliane come crimini di guerra e contro l'umanità, invitando la comunità internazionale a intervenire tempestivamente.

In prossimità dell’anniversario dell’attacco di Hamas del 7 ottobre, Israele si prepara a rispondere all’Iran dopo i missili lanciati da Teheran contro il territorio israeliano. Secondo funzionari americani, un’operazione israeliana sarebbe “imminente” e verrebbe “coordinata” con Washington, che però non parteciperà direttamente. A confermare la collaborazione tra le forze armate israeliane e americane è l'arrivo a Tel Aviv del generale Michael Kurilla, capo del Centcom, il comando centrale delle forze Usa.

Benjamin Netanyahu ha chiarito la posizione di Israele, affermando: «L’Iran ha lanciato due volte centinaia di missili sul nostro territorio, il più grande attacco missilistico balistico della storia. Israele ha il dovere e il diritto di difendersi e di rispondere agli attacchi, ed è così che faremo». Da parte sua, la Repubblica islamica continua a esprimere la propria fermezza. Il ministro degli Esteri, Abbas Araghchi, ha avvertito: «La nostra risposta a qualsiasi aggressione del regime sionista sarà chiara, evidente e ancora più forte».

«Gli iraniani non hanno scalfito le capacità dell’aeronautica militare» di Israele, «non un solo aereo è stato danneggiato» e «chiunque pensi che un tentativo di attaccarci ci scoraggi dall’agire dovrebbe guardare cosa sta succedendo a Gaza e Beirut», ha aggiunto il ministro della Difesa di Israele, Yoav Gallant, parlando durante la sua visita alla base aerea di Nevatim, che ha subito danni durante l’attacco iraniano del 1° ottobre contro Israele. «Siamo forti sia in difesa che in attacco e lo dimostreremo nei modi, nei tempi e nei luoghi che sceglieremo», ha aggiunto Gallant.

Il Papa chiede un cessate il fuoco immediato in Libano e Gaza

Papa Francesco ha chiesto un cessate il fuoco immediato in Libano e Gaza, in vista del primo anniversario della guerra israeliana sul territorio costiero palestinese assediato. «Preghiamo per i libanesi, soprattutto per le persone nel sud costrette a lasciare i loro villaggi», ha detto Francesco alle persone riunite in Piazza San Pietro per la sua consueta preghiera dell'Angelus. «Il Medio Oriente è piombato in una crescente sofferenza, con azioni militari distruttive che continuano a colpire la popolazione palestinese», ha aggiunto il pontefice.

«Tutte le nazioni hanno il diritto di esistere in pace e sicurezza e i loro territori non devono essere attaccati o invasi. La sovranità deve essere rispettata e garantita attraverso il dialogo e la pace, non l'odio e la guerra».

L'esercito israeliano intensifica gli attacchi nel nord di Gaza. Morti 9 bambini a Jabalia

L'esercito israeliano ha iniziato a invadere due giorni fa il campo profughi di Jabalia, nel nord di Gaza, utilizzando carri armati, oltre a lanciare attacchi aerei e bombardamenti. Sono 17 le persone rimaste uccise, fra loro ci sono 9 bambini. Lo riferisce l’agenzia di difesa civile di Gaza e lo riporta l’emittente Al-Jazeera. L’esercito israeliano (Idf) ha annunciato oggi una nuova offensiva aerea e di terra a Jabalia,  dove si trova un campo profughi densamente popolato che risale alla guerra del 1948 che ha portato alla creazione dello Stato di Israele. L’Idf ha diffuso foto e filmati che mostrano una colonna di carri armati che si dirige verso l’area. Le forze israeliane hanno circondato Jabalia mentre gli aerei da guerra colpivano siti dei militanti all’interno, ha dichiarato l’esercito. Nel corso della guerra, Israele ha condotto diverse grandi operazioni in questa zona, per poi vedere i militanti riorganizzarsi.

Questa mattina, le forze israeliane hanno emesso un altro ordine di evacuazione per intere aree, ordinando agli abitanti delle zone settentrionali di spostarsi verso la parte meridionale della Striscia di Gaza. Alcuni palestinesi che si trovano nel nord hanno rifiutato di evacuare, nonostante gli attacchi, la fame e le dure condizioni imposte dal blocco. I palestinesi nel nord ci riferiscono che stanno evacuando all'interno della città di Gaza, spostandosi dalle zone settentrionali verso quelle occidentali e centrali. Oggi, inoltre, un membro del personale dell'Unrwa è stato colpito e ucciso in un attacco aereo su Jabalia.