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Samira Sabzian, l'ex sposa bambina in carcere in Iran da anni e condannata alla pena capitale per avere ucciso suo marito, è stata impiccata questa mattina in Iran. Lo riferisce l'ong Iran Human Rights.
«Vittima per anni dell'apartheid di genere, dei matrimoni precoci e della violenza domestica, Samira oggi è stata vittima della macchina omicida di un regime incompetente e corrotto, un regime che si è sostenuto esclusivamente uccidendo e instillando paura. Ali Khamenei e gli altri leader della Repubblica Islamica devono essere ritenuti responsabili di questo crimine. Come altre vittime della “macchina della morte” del regime, Samira era tra i membri più vulnerabili di una società senza voce. Una campagna di una settimana non è stata sufficiente per salvarla. Dobbiamo lottare ogni giorno per salvare le migliaia di altre persone che rischiano di diventare vittime della macchina omicida per preservare la sopravvivenza del regime», ha scritto su X il direttore dell'ong, Mahmood Amiry-Moghaddam
«Samira è stata vittima della pratica dei matrimoni precoci e ho visto quanto ha sofferto in carcere per il fatto che le è stato negato l'accesso ai suoi figli», ha aggiunto, sempre sul social network, Mozhgan Keshavarz, l'attivista iraniana, che è stata sua compagna di cella e che ha trascorso quasi tre anni dietro le sbarre, per lo più nella famigerata prigione di Evin nella provincia di Teheran. La Repubblica Islamica ha il più alto numero di esecuzioni pro capite al mondo.
Secondo fonti di Iran Human Rights, Samira è stata giustiziata nel carcere di Qeezel Hesar a Karaj. L'esecuzione di Samira Sabzian era inizialmente prevista per mercoledì 13 dicembre 2013, ma era stata rinviata di una settimana anche sull'onda della reazione da parte della società civile. Samira Sabzian era stata fatta sposare giovanissima, all'età di 15 anni, ed era stata una moglie-bambina. La donna era stata anche vittima di violenza domestica prima di commettere il presunto omicidio.
Secondo l'ong, Samira Sabzian aveva due figli; ed è stata in carcere per circa 10 anni, privata per tutto il tempo anche della possibilità di visitare i figli. «Per la prima volta dopo anni, ha incontrato i suoi figli per un'ultima visita prima della pena di morte», si legge nel sito dell'ong. Finora quest'anno, secondo Iran Human Rights, sono state giustiziate 18 donne in Iran.