Wassem Hazem, il capo di Hamas a Jenin, è stato ucciso durante un’operazione antiterrorismo nell'area settentrionale della Samaria, in Cisgiordania.

Lo ha reso noto l'Idf in un comunicato, sottolineando che Hazem è stato ucciso mentre era a bordo di un veicolo con altri due miliziani di Hamas, eliminati subito dopo. Secondo fonti israeliane, Hazem era coinvolto nell'esecuzione e nella direzione di attacchi e ha continuato a promuovere attività terroristiche nell'area della Giudea e della Samaria. «Poco dopo, un aereo dell'Idf ha eliminato altri due terroristi di Hamas che tentavano di fuggire dal veicolo in cui si trovavano con Hazem», ha aggiunto il comando israeliano che ha identificato i due come Maysara Masharqa e Arafat Amer, entrambi agli ordini di Hazem e responsabili di «attacchi alle comunità israeliane».

Fucili M16, una pistola, cartucce, esplosivi, granate a gas e migliaia di shekel di fondi terroristici sono stati trovati nel veicolo dei terroristi e in loro possesso. Le Forze di difesa israeliane hanno effettuato un attacco aereo su un convoglio di aiuti umanitari a Gaza: l'attacco era mirato ad «assalitori armati» che cercavano di dirottare il convoglio stesso. Secondo l'ente di beneficenza che ha organizzato gli aiuti, la ONG Usa Anera, le persone uccise nell'attacco erano dipendenti della compagnia di trasporti con cui stava collaborando. Il convoglio organizzato dalla ONG statunitense, scrive il Guardian, trasportava rifornimenti medici e carburante a un ospedale gestito dagli Emirati a Rafah giovedì sera al momento dell'attacco. Il suo percorso era stato coordinato in anticipo con l'IDF. La direttrice nazionale di Anera per la Palestina, Sandra Rasheed, ha affermato: «Questo è un incidente scioccante. Il convoglio, coordinato da Anera e approvato dalle autorità israeliane, includeva un dipendente di Anera che fortunatamente è rimasto illeso».

Secondo notizie non confermate provenienti da Gaza, nell'attacco aereo sarebbero morte cinque persone.