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Dalle elezioni presidenziali irregolari del 2020, la situazione dei diritti umani in Bielorussia continua a peggiorare drasticamente: «Il regime ha effettuato oltre 40 mila arresti per motivi politici, ha portato avanti almeno 12 mila cause penali per motivi politici e detiene quasi 1.500 prigionieri politici». Lo ha detto l'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell'Ue Josep Borrell in occasione della Giornata internazionale di solidarietà con la Bielorussia, in memoria di Raman Bandarenka, 31 anni, picchiato brutalmente dalle forze di sicurezza del regime e morto tragicamente il 12 novembre 2020. «La sua morte non è mai stata oggetto di indagini e non sono state formulate accuse contro i responsabili», ha detto Borrell.
«E' aumentata notevolmente la pratica delle detenzioni in isolamento, che colpisce i membri dell'opposizione politica, gli attivisti della società civile, i difensori dei diritti umani e i giornalisti attualmente dietro le sbarre. Si sono inoltre intensificate le epurazioni contro i partiti politici e la politica statale di ulteriore limitazione dello spazio civico in Bielorussia», ha spiegato l'Alto rappresentante.
L'Unione europea, ha proseguito Borrell, «sostiene gli sforzi del movimento democratico bielorusso ed elogia il coraggio e la resistenza del popolo bielorusso che continua a difendere la democrazia e i diritti e le libertà fondamentali nonostante la dura oppressione».