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Yoon Suk-yeol, destituito presidente della Corea del Sud
La Corte costituzionale della Corea del Sud ha avviato il processo di impeachment contro il presidente Yoon Suk Yeol, sospeso a seguito del suo tentativo fallito di legge marziale. La prima udienza, tenutasi oggi alle 14 ora locale (le 7 in Italia), è stata rapidamente rinviata poiché il leader non si è presentato.
Yoon è accusato di aver aggravato la crisi politica più grave del Paese negli ultimi decenni. Il 3 dicembre, infatti, ha ordinato ai soldati di assaltare il parlamento nel tentativo di impedire ai legislatori di respingere la sospensione del governo civile da lui imposta. Pochi giorni dopo, il presidente è stato formalmente accusato e sospeso dall’incarico. Da allora si è rifugiato nella sua residenza, respingendo le convocazioni degli investigatori e utilizzando la sua squadra di sicurezza per evitare l’arresto.
Secondo il portavoce della Corte, la mancata comparizione di Yoon, motivata dal suo team con presunte preoccupazioni per la sicurezza, ha causato un rinvio procedurale. Tuttavia, le udienze proseguiranno anche in sua assenza. La prossima è fissata per giovedì, con ulteriori sessioni previste il 21 e il 23 gennaio, e il 4 febbraio.
La Corte, composta da otto giudici, dovrà decidere principalmente due questioni: se la dichiarazione di legge marziale di Yoon fosse incostituzionale e se rappresentasse un atto illegale. Entrambi i casi potrebbero fornire le basi per il suo impeachment. Saranno necessari sei voti favorevoli tra gli otto giudici per rimuoverlo dall’incarico.
Gli avvocati dell’Assemblea nazionale hanno affermato che esistono «ragioni schiaccianti per il licenziamento immediato» di Yoon. Secondo loro, il presidente avrebbe violato gravemente la Costituzione e la legge con la sua azione.
La Corte ha a disposizione fino a 180 giorni, a partire dal 14 dicembre, per emettere una sentenza. Precedenti presidenti, come Roh Moo-hyun nel 2004 e Park Geun-hye tra il 2016 e il 2017, non si sono presentati ai loro processi di impeachment.
Gli avvocati di Yoon hanno ribadito che è necessario utilizzare tutto il periodo previsto per analizzare «le circostanze che hanno portato alla dichiarazione della legge marziale».