PHOTO
Il Presidente della Corea del Sud Yoon Suk Yeol in conferenza stampa
La Corea del Sud è scossa da una profonda crisi politica, con il presidente Yoon Suk Yeol al centro di una controversa proposta di impeachment. Il Partito Democratico, principale forza d'opposizione, ha avviato la procedura dopo che Yoon ha dichiarato – e revocato poche ore dopo – una legge marziale di emergenza. La mozione sarà discussa e votata nei prossimi giorni, con una sessione plenaria prevista tra il 6 e il 7 dicembre, salvo cambiamenti dell’ultimo minuto.
La rapidità con cui si sta procedendo è stata evidenziata dall'agenzia Yonhap, che ha sottolineato come il partito di opposizione stia sfruttando ogni margine per anticipare i tempi. Il Partito Democratico ha avvisato i parlamentari di tenersi pronti per una plenaria convocata subito dopo la mezzanotte del 5 dicembre.
La controversa legge marziale
La dichiarazione della legge marziale da parte di Yoon Suk Yeol ha rappresentato il punto di svolta nella crisi. Introdotta nella tarda serata di martedì, è stata revocata appena sei ore dopo, a seguito di un voto parlamentare contrario. Questo breve ma drammatico episodio ha sollevato interrogativi sulla stabilità politica e sulla leadership del presidente.
Il leader del People Power Party, Han Dong-hoon, ha chiesto spiegazioni dettagliate da parte del presidente e il licenziamento immediato del ministro della Difesa, responsabile della raccomandazione della legge marziale. “Tutti i responsabili devono essere rigorosamente chiamati a rispondere delle loro azioni,” ha dichiarato Dong-hoon.
H3: Le reazioni di Giappone e Stati Uniti
L’impatto della crisi politica sudcoreana non si limita ai confini nazionali. Il Giappone, attraverso il primo ministro Shigeru Ishiba, ha espresso “preoccupazione eccezionale e grave” per le decisioni prese da Yoon, dichiarando di monitorare attentamente la situazione e garantire la sicurezza dei cittadini giapponesi.
Anche gli Stati Uniti hanno preso posizione. Il Segretario di Stato Antony Blinken ha accolto con favore la revoca della legge marziale, elogiando il rispetto della costituzione e invitando alla risoluzione pacifica dei conflitti politici. «Continuiamo ad aspettarci che i disaccordi vengano risolti pacificamente, nel pieno rispetto dello stato di diritto» ha affermato Blinken.
Il futuro politico di Yoon Suk Yeol
L’impeachment potrebbe segnare la fine anticipata del mandato del presidente Yoon Suk Yeol, eletto nel 2022. Se il Partito Democratico riuscirà a ottenere una maggioranza per la mozione, il processo passerà alla Corte Costituzionale, che avrà 180 giorni per decidere.
Intanto, gli alti funzionari dell’amministrazione Yoon hanno presentato le loro dimissioni in massa, un chiaro segnale della tensione interna all’ufficio presidenziale. Anche il calendario ufficiale del presidente è stato rivisto, con impegni annullati per affrontare la crisi in corso.
Una sfida per la democrazia sudcoreana
Questa vicenda rappresenta un test cruciale per la democrazia della Corea del Sud. L’impeachment di un presidente in carica è una procedura rara e delicata, che richiede il rispetto rigoroso delle norme costituzionali. Le prossime settimane saranno decisive per capire se Yoon Suk Yeol riuscirà a mantenere la sua posizione o se il Paese si avvierà verso un nuovo capitolo politico.