PHOTO Papa Francesco si affaccia dal terzo piano del palazzo apostolico da dove ieri ha recitato, come ogni domenica, la preghiera dell'Angelus
«La compassione, la tenerezza che Gesù ha mostrato nei confronti delle folle non è sentimentalismo, ma la manifestazione concreta dell’amore che si fa carico delle necessità delle persone». Così Papa Francesco prima della recita dell’Angelus. «Siamo chiamati ad accostarci alla mensa eucaristica con questi stessi atteggiamenti di Gesù: compassione dei bisogni altrui, fiducia nell’amore provvidente del Padre e coraggiosa condivisione», continua il Pontefice.
L'appello alla politica per rilanciare il lavoro
Il Papa chiede un impegno alla politica per rilanciare il lavoro. «Auguro che in questo periodo molti possano vivere qualche giorno di riposo e di contatto con la natura, in cui ricaricare anche la dimensione spirituale. Nello stesso tempo auspico che, con l'impegno convergente di tutti i responsabili politici ed economici, si rilanci il lavoro: senza lavoro le famiglie e la società non possono andare avanti». Il lavoro «è e sarà un problema della post-pandemia» e «ci vuole tanta solidarietà e tanta creatività per risolvere questo problema».
Non lavarsene le mani
Papa Francesco richiama gli atteggiamenti di Gesù con le folle, con il brano del Vangelo dedicato al “prodigio della moltiplicazione dei pani”, esortando a seguire la logica di Dio, che porta a “farsi carico dell’altro”. «La logica del farsi carico dell’altro. La logica di non lavarsene le mani, la logica di non guardare da un’altra parte. No. La logica di farsi carico dell’altro. Quello “che si arrangino”, non entra nel vocabolario cristiano».