GIORNATA INTERNAZIONALE DELLE PERSONE CON DISABILITÀ

No a un atteggiamento di «rifiuto» nei confronti dei disabili, «la fragilità appartiene a tutti». Lo sottolinea Papa Francesco nel Messaggio inviato in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità che quest’anno ha per tema “Ricostruire meglio: verso un mondo post Covid- 19 inclusivo della disabilità, accessibile e sostenibile”. Per il Pontefice «è importante, specialmente in questa Giornata, promuovere una cultura della vita, che continuamente affermi la dignità di ogni persona, in particolare in difesa degli uomini e delle donne con disabilità, di ogni età e condizione sociale». Un concetto sottolineato anche dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: «Il livello di civiltà di un popolo e di uno Stato si misura anche dalla capacità di assicurare alle persone con disabilità inclusione, pari opportunità, diritti e partecipazione a tutte le aree della vita pubblica, sociale ed economica». Il presidente ha sottolineato come «la disabilità, personale o di un familiare, in molti casi è associata a condizioni precarie di reddito e di occupazione. L’accesso al mondo del lavoro delle persone con disabilità rappresenta un nodo centrale». «L’Italia, in questi ultimi anni - ha ricordato Mattarella - ha compiuto molti passi avanti per temperare gli effetti delle disabilità e per promuovere l’autentico rispetto dei diritti delle persone che le presentano, impegnandosi ad abbattere barriere e ostacoli - fisici e anche culturali - che ne limitano le legittime aspirazioni. L’Unione Europea, nel mese scorso, ha approvato una dichiarazione, impegnativa per gli Stati membri, per costruire insieme un’Europa inclusiva nei confronti delle persone con disabilità».

Per la presidente del Senato, Elisabetta Casellati, i disabili «sono tra le vittime dimenticate della pandemia. I grandi sacrificati di un’emergenza che aggrava difficoltà e disagi già esistenti e ingigantisce quell’isolamento con cui molte di queste persone sono costrette a combattere da sempre. Sono loro, “i più fragili tra i fragili”, l’anello più delicato della nostra società. Ed è a loro - prosegue - che abbiamo il dovere di garantire la reale possibilità di vivere senza essere discriminati e senza essere privati delle possibilità che a tutti sono riconosciute».