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«Quando la pace tornerà sul suolo europeo dovremo costruire i nuovi equilibri di sicurezza e dovremo insieme non cedere mai alla tentazione né dell’umiliazione né dello spirito di vendetta, perché già troppo in passato hanno devastato il cammino della pace». È il monito che il presidente francese Emmanuel Macron rivolge all'Europa alla cerimonia per la conclusione dei lavori della Conferenza sul Futuro dell’Europa. Macron parla di fronte a Strasburgo, cuore geografico e politico dell’Europa, ma in verità le parole sembrano dirette Oltreoceano, sull’uscio della Casa Bianca. E, per la prima volta, sembra che il presidente francese sembra smarcarsi dalla politica “punitiva” di Washington, preoccupata più di dare una lezione a Putin che non a trovare una strada per la pace. La tentazione dei revanscismi ha «già devastato troppo in passato le vie della pace», aggiunge il capo dell’Eliseo tracciando il parallelo con il Trattato di Versailles concluso dopo la Prima guerra mondiale, segnato «dall’umiliazione» della Germania. «Domani avremo una pace da costruire, non dimentichiamolo mai. Dovremo farlo con Ucraina e Russia attorno al tavolo», ha poi rimarcato in conferenza stampa. «Ma ciò non sarà fatto in negazione, né in esclusione reciproca, né nell’umiliazione», ha ribadito. Il presidente francese sottolinea che «noi non siamo in guerra con la Russia», ma che «lavoriamo per preservare la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina, per il ritorno della pace sul nostro continente. Spetta solo all’Ucraina definire le condizioni per negoziare con la Russia, ma il nostro dovere è stare al loro fianco per ottenere il cessate il fuoco e costruire la pace».