Il governo Meloni ha approvato un emendamento al disegno di legge Sicurezza che equipara la Cannabis Light alle droghe leggere. Questa decisione, presa durante una seduta notturna delle commissioni congiunte Affari costituzionali e Giustizia della Camera, introduce il divieto di importazione, cessione e vendita di infiorescenze, resine e oli di canapa, anche quelli a basso contenuto di THC. Il provvedimento estende le sanzioni previste dal Testo Unico sugli Stupefacenti alla Cannabis Light, equiparandola alla cannabis con alte concentrazioni di principio attivo.

La nuova normativa

L'approvazione di questo emendamento ha sollevato numerose critiche, in particolare dal deputato di Europa Verde, Angelo Bonelli, che ha dichiarato: «Il governo ha compiuto un'azione repressiva regalando 150 milioni di euro alla criminalità organizzata e lasciando senza lavoro 15.000 persone». Bonelli ha evidenziato come la decisione ignori deliberatamente le evidenze scientifiche che dimostrano l'innocuità della Cannabis Light con bassi livelli di THC, danneggiando una filiera produttiva che coinvolge migliaia di aziende e agricoltori italiani, molti dei quali giovani e innovatori.

Le altre reazioni

Anche Marco Furfaro, capogruppo del Partito Democratico in commissione Affari sociali, ha espresso forte dissenso, affermando: «Questa destra, sempre più preda dei propri istinti securitari e della propria furia ideologica repressiva, cancella una filiera tutta italiana produttiva e in salute». Furfaro ha sottolineato come il governo stia preferendo favorire gli affari delle mafie invece che sostenere legalmente 15.000 lavoratori e 3.000 aziende.

Europa e diritti

Il provvedimento del governo Meloni sembra inoltre violare le leggi europee e una sentenza della Corte di Giustizia che nel 2020 ha stabilito che la commercializzazione della Cannabis Light non può essere vietata come libera circolazione delle merci, essendo prodotti presenti nel mercato europeo. Questa norma, secondo Bonelli, «è frutto del furore ideologico della destra al governo».