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Nuova cabina di regia ieri a palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e i capi delegazione dei quattro partiti che compongono la maggioranza di governo. Sul tavolo il prossimo Dpcm che sostituirà quello in vigore fino al 3 dicembre e che riguarderà il periodo delle festività natalizie, con relative normative sugli orari di apertura dei negozi, sui nuovi livelli di gravità del contagio e conseguente assegnazione delle fasce di rischio, sugli impianti sciistici e sulle regole di spostamento tra regioni e all’interno di esse.
L’idea di partenza del governo è quella di consentire gli spostamenti solo tra regioni gialle, che visto l’andamento del contagio dovrebbero aumentare nelle prossime settimane, mantenere chiusi gli impianti sciistici e regolamentare diversamente gli orari dei negozi, lasciandoli aperti più a lungo, e allungare il coprifuoco dalle 22 alle 23. Probabile un allentamento delle misure per la sera della vigilia di Natale, così da evitare anche possibili polemiche sulla messa di mezzanotte.
A opporsi a questa linea “rigorista”, o quantomeno a instaurare un dialogo per ottenere alcune deroghe, è il fronte delle regioni alpine, compatto sul tema degli impianti di risalita, e la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, che vorrebbe la riapertura delle scuole dal prossimo 9 dicembre. Su questo, il comitato tecnico scientifico sembra cauto e al momento sembra ipotizzabile una riapertura graduale a partire dal 14 dicembre. Che però significherebbe portare bambini e ragazzi a scuola per pochi giorni, viste le successive vacanze natalizie.
Con le Regioni ha parlato il ministro pet gli Affari regionali, Francesco Boccia, in videoconferenza.
Una delle ipotesi sul tavolo è anche quella della quarantena per chi torna dall’estero, così da scoraggiare le settimane bianche oltre i confini nel caso in cui il coordinamento europeo sulla chiusura degli impianti sciistici non andasse a buon fine, e la possibilità di ricongiungimento familiare tra regioni diverse per i parenti di primo grado, con pranzi e cene consigliati, forse, fino a un massimo di 10 persone.
Intanto sono 29.003 i nuovi casi di coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, a fronte di 232.711 tamponi effettuati, e un conseguente tasso di positività al 12,5%. Il numero dei decessi è ancora alto, 822, mentre per la prima volta nel corso della seconda ondata diminuiscono di due unità i ricoverati in terapia intensiva, che ora sono 3.846.
Per il terzo giorno calano anche i ricoveri, che diminuiscono di 275 unità. Ma il numero dei decessi raggiunge quota 52.850, con un tasso di letalità in Italia tra i più alti al mondo.