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"Guardi, vedo sangue, morte, assassinii. Dio onnipotente, aiutaci. A volte penso, domani potremmo non esserci più, una fredda lama d’acciaio potrebbe separarci, ma oggi c’è ancora tempo per vivere. Domani il sole potrebbe eclissarsi».
Così scriveva il 7 giugno 1942, un mese prima di essere uccisa dai nazisti, una ragazza di appena 18 anni, Renia Spiegel, nel diario segreto di quella che è già considerata la Anna Frank polacca. Per quasi settant’anni il suo drammatico resoconto giornaliero sull’Olocausto è rimasto custodito nel caveau di una banca di New York. Dopo la sua morte, la madre e la sorella, rifugiate negli Usa, non avevano avuto la forza di leggere il diario e l’avevano depositato in banca. Nel 2012 una nipote l’ha fatto tradurre in inglese. Adesso Penguin Books lo pubblica con il titolo Reniàs Diary: A Young Girl’s Life in the Shadow of the Holocaust. La cronaca, di quasi 700 pagine, va dal gennaio ’ 39, quando la ragazza aveva 15 anni, al luglio ’ 42, quando venne uccisa, e raccoglie episodi, pensieri, anche brevi poesie della giovane autrice.