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Il testo è incompleto, quindi la Ragioneria dello Stato non può valutarlo. La bozza, infatti, sarebbe arrivata sul tavolo dei tecnici chiamati a valutare i costi senza l’indicazione di alcuna cifra: al posto dei numeri delle coperture economiche e delle fonti di provenienza dei finanziamenti, ci sarebbero stati una serie di puntini. L’indiscrezione, pubblicata da La Stampa, è trapelata durante il consiglio comunale di Genova e rischia di generare l’ennesimo rallentamento del Decreto- Genova. Dal Ministero dell’Economia arriva una smentita, che però suona come una conferma del problema sulle cifre. «La Ragioneria Generale dello Stato - hanno spiegato alcune fonti interni - non ha bloccato il decreto, ma lo sta sbloccando'. Da via XX settembre si è precisato poi «che il provvedimento è giunto alla Ragioneria senza alcuna indicazione degli oneri e delle relative coperture» ma i tecnici «stanno lavorando attivamente per valutare le quantificazioni dei costi e individuare le possibili coperture da sottoporre alle amministrazioni proponenti». Immediata una nota della Presidenza del Consiglio, che ha definito «non corrispondenti al vero» le notizie diffuse sulle carenze di coperture finanziarie all’origine di ritardo: «Gli interventi in conto capitale sono integralmente finanziati» e «non c’è nessun ritardo, tant’è che dal Mef hanno appena confermato di avere terminato le valutazioni di propria competenza e che il decreto legge sta per essere inviato al Quirinale». Quando il decreto sarà sulla scrivania di Mattarella, bisognerà poi attendere la sua firma e la pub- blicazione in gazzetta Ufficiale. Infine, da quel momento decorreranno i 10 giorni indicati dal premier Giuseppe Conte per la nomina del commissario. Quanto ai nomi, sul fronte tecnico ha preso quota quello del giurista Alfonso Celotto, ma al vaglio ci sono anche profili di soggetti in forza alla Protezione civile, favoriti per le loro caratteristiche
Rdi «capacità operative» e politici genovesi, in quanto «conoscitori del territorio», come il sottosegretario Edoardo Rixi o il sindaco Marco Bucci ( nomi sgraditi ai grillini e che piacciono alla Lega).
Parallelamente al decreto, corre l’inchiesta per valutare le responsabilità del crollo. La Commissione del ministero dei Trasporti, nella sua relazione, ha definito «verosimile» che la causa del crollo sia da ricercarsi «non tanto nella rottura di uno o più stralli, quanto in quella di uno dei restanti elementi strutturali, la cui sopravvivenza era condizionata dall’avanzato stato di corrosione». A questo proposito, ha valutato «insufficienti le misure adottate da Autostrade per l’Italia, ai fini della prevenzione e considerata la gravità del problema». Immediata la risposta di Autostrade, che ha definito le conclusioni del Mit «mere ipotesi ancora da dimostrare». Il braccio di ferro per valutare le responsabilità ( e dunque la possibilità per il governo di avviare l’iter per la revoca della concessione ad Autostrade), dunque, è ancora aperto.