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Muhammad Yunus
È stato definito 'il banchiere dei poveri', il creatore del sistema di microcredito diretto al sostegno delle fasce più povere della popolazione. Questo è Muhammad Yunus, l' 84enne premio Nobel per la pace, che avrà il compito di guidare il governo ad interim del Bangladesh, dopo che l'ex prima ministra del paese, Sheik Hasina, si è dimessa ed è fuggita dopo settimane di violenti disordini.
L’annuncio della designazione, anticipato dal Movimento degli studenti contro la discriminazione, è stato dato dall’ufficio presidenziale al termine dell’incontro di martedì sera tra il presidente Mohammed Shahabuddin, i vertici delle forze armate, i coordinatori della protesta studentesca, esponenti dell’imprenditoria e della società civile.
Yunus, impegnato a Parigi in un ruolo di consulenza per gli organizzatori delle Olimpiadi in corso nella capitale francese, tornerà a Dacca oggi. Insieme al suo arrivo si attendono indicazioni sul percorso della transizione politica che si è aperto nel Paese. Un ruolo per Yunus è stato fortemente voluto dagli studenti, contrari alla proclamazione dello stato di emergenza e alla prosecuzione di un governo militare, dopo la temporanea assunzione del potere da parte del capo di Stato maggiore dell’Esercito, generale Waker- Uz- Zaman. Anche le parole pronunciate da Yunus dopo aver accettato la designazione hanno offerto rassicurazioni.
Oltre a lanciare un appello ad astenersi «da ogni tipo di violenza» e a fare «il miglior uso possibile» della vittoria, Yunus ha accennato a un percorso democratico e a un processo elettorale in tempi rapidi. Al Paese servono «stabilità» e nuove elezioni. «Abbiamo bisogno di calma, di una tabella di marcia verso nuove elezioni e di metterci al lavoro per preparare una nuova leadership, al fine di realizzare lo straordinario potenziale del Bangladesh», ha dichiarato in un’intervista al Financial Times.
Yunus ha ammesso di aver esitato di fronte alla richiesta degli studenti, ma di non averla potuta respingere. Sui suoi programmi si sa ancora poco: «Nei prossimi giorni parlerò con tutte le parti interessate su come possiamo lavorare insieme per ricostruire il Bangladesh e su come loro possono aiutare», ha anticipato. Il suo coinvolgimento, comunque, dovrebbe essere a breve termine: «Non ho intenzione di cercare una carica elettiva o di nomina al di là di questo ruolo durante questo periodo di transizione», ha detto.
Quella di Yunus è una scelta di altissimo profilo vista l'importanza, rivestita anche a livello mondiale, del personaggio, che non si è mai estraniato dalla vita politico sociale della sua nazione, anzi con le sue iniziative ha contribuito al miglioramento delle condizioni di vita della popolazione. Si è sempre opposto allo stesso Hasina e il suo nuovo incarico assume una valenza fondamentale.
La sua è la storia di un uomo nato in una famiglia numerosa composta da altri otto figli. I genitori erano mercanti di religione musulmana che vivevano presso la città costiera di Chittagong. A 25 anni, grazie a una borsa di studio Fulbright, si recò negli Stati Uniti per poi fare ritorno nel suo Paese nel 1971. In quell'anno il Bangladesh ottenne l'indipendenza dal Pakistan a seguito di una lunga guerra brutale e sanguinosa. Iniziò la sua carriera universitaria a capo del dipartimento di Economia dell'Università di Chittagong, fu ricoprendo questo ruolo che si impegnò con passione nella lotta contro la carestia che colpì in modo molto grave il Bangladesh a metà degli anni 70. In questo senso si ricordano le parole che descrivono bene lo spirito che ha sempre animato il suo lavoro: «Sono stato coinvolto nella questione della povertà non come un politico o un ricercatore. Mi sono impegnato perché la povertà era tutta intorno a me. Non riuscivo a distogliere lo sguardo da essa... Volevo fare qualcosa di immediato per aiutare le persone».
Yunus dunque si incaricò di trovare un modo che contribuisse concretamente a sconfiggere o alleviare l'indigenza. Divenne infatti pioniere di un concetto economico noto come microcredito. Alle persone troppo povere per chiedere un prestito a una banca normale vengono invece erogate cifre estremamente piccole, con il risultato, in molti casi, di trasformarle in lavoratori autonomi.
Nel 1983 Yunus ha fondato la Grameen Bank, l'organizzazione di microcredito pioniera nel mondo, che da allora ha fornito micro-prestiti a più di nove milioni di clienti. In questo modo Yunus è riuscito a raggiungere fasce sociali estremamente svantaggiate. Per questo motivo sia Yunus che Grameen Bank hanno ricevuto il premio Nobel per la Pace nel 2006, con la motivazione di aver creato sviluppo economico e sociale dal basso. Il sistema del microcredito non è stato comunque esente da critiche poiché sarebbero applicati tassi di interesse esorbitanti e utilizzati metodi coercitivi di recupero crediti.
Il suo contrasto con Hasina verteva proprio su questo punto tanto da averli attirato contro l'accusa di essere un affamatore dei poveri. Il governo lo ha rimosso dalla carica di capo della Grameen Bank. Nel 2013, ha affrontato una campagna diffamatoria sostenuta dallo Stato che lo imputava di essere anti islamico e di promuovere l'omosessualità per aver firmato una dichiarazione congiunta che criticava il perseguimento delle persone gay in Uganda. Yunus è stato anche accusato di aver ricevuto denaro in maniera illegale e di aver sottratto denaro da uno dei fondi di previdenza dei lavoratori della sua azienda ed è stato condannato a sei mesi di carcere per violazioni del diritto del lavoro.