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"Ha ragione il Presidente della Repubblica Mattarella: liberare la società dalle mafie è un traguardo doveroso e possibile se ci sarà l'impegno di tutti, istituzioni, magistratura, parti sociali, cittadini". Ne è più che convinta la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, che ieri ha sottolineato l'importanza del messaggio inviato dal Capo dello Stato agli organizzatori della XXIV edizione della giornata della memoria e dell’ impegno, in ricordo di tutte le vittime delle mafie, voluta da ' Libera' e da ' Avviso Pubblico'. Dal 1996 ogni anno in una città diversa viene letto l’elenco di circa mille nomi di vittime innocenti delle mafie alla presenza di vedove, orfani, istituzioni, politica, mondo dell’ associazionismo e società civile. Replicando la formula adottata negli ultimi tre anni, quest’ anno è stata Padova la piazza principale, ma la Giornata è stata celebrata simultaneamente anche in altri luoghi d’Italia, in Europa ed in America Latina.
E nella città veneta c’era una numerosa delegazione della Cisl per dire un ‘ no’ deciso e convinto alle mafie. Manifestanti provenienti da tutta Italia, tra questi moltissimi giovani, hanno sfilato per le strade del centro con bandiere e striscioni. In testa al corteo i familiari delle vittime di mafia, con le loro foto in mano, don Luigi Ciotti, fondatore e presidente di Libera. Dietro di loro il prefetto Renato Franceschelli, il sindaco Sergio Giordani, il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho. “Insieme a tanti ragazzi ieri a Padova abbiamo ricordato i compiti della magistratura, della polizia, della Guardia di Finanza, dei carabinieri che hanno perso la vita per mano delle mafie, così come tante altre persone comuni che si sono trovate schiacciate all'interno di questo meccanismo infernale”, ha ricordato il Segretario confederale della Cisl, Andrea Cuccello, che ieri guidava la Cisl alla Manifestazione di Libera. Il sindacalista ha parlato anche di una forte correlazione tra il vasto mondo degli appalti e le associazioni malavitose che cercano sempre di infiltrarsi all'interno del sistema per riciclare il denaro e dominare il territorio. “Proprio in queste ore il Governo sta andando avanti da solo rispetto alla scelta di disarticolare il codice degli appalti all'interno del decreto ‘ sblocca cantieri’’- ha sottolineato Cuccello. “Purtroppo nel provvedimento non c'è la lista di opere pubbliche che immaginavamo ci fosse proprio per permettere che 620000 lavoratori potessero trovare un posto di lavoro. 120 mila imprese si sono consumate negli ultimi 8 anni: di tutto questo non si fa riferimento. Quindi diciamo no alle mafie, ma chiediamo anche al governo di fermarsi e di confrontarsi con le organizzazioni sindacali in modo da apportare modifiche importanti al testo'.