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Non dimenticheremo mai...». Con la voce incrinata dalla commozione, trattenendo a stento le lacrime e sostenuta dall’applauso dei colleghi, Elena Carnevali, deputata del Pd di Bergamo, è intervenuta in aula nel dibattito seguito all’informativa del ministro Roberto Speranza sull’emergenza coronavirus. La Carnevali si è commossa ricordando l’impegno del personale sanitario: «Hanno assistito i nostri cari fino all’ultimo respiro, ci hanno permesso di salutarli a distanza e rincuorali, hanno messo per tutti noi un carico di umanità e fratellanza. Dobbiamo riconoscere di più il loro lavoro». La deputata del Pd, tra l’altro, ha spiegato: «La resilienza di questi mesi lascerà segni incancellabili». Ha sottolineato che nel bergamasco «si soffre e si reagisce». Ed ha detto: «Non dimenticheremo mai il convoglio militare che trasporta le bare». Lo scorso 25 marzo, le lacrime e la commozione avevano caratterizzato l’intervento del parlamentare Leghista Daniele Belotti: «Io e il collega Invernizzi abbiamo lasciato oggi il fronte di Bergamo per venire qui a portare la voce di una terra duramente provata. Non sappiamo più dove portare i morti e non sappiamo più dove curare i malati. Chiediamo chiarezza per i 1.267 morti contati ieri, deceduti dalla fine di febbraio. Settanta, ottanta morti al giorno», aveva dichiarato Belotti con la voce rotta dalle lacrime e dalla disperazione per il numero di vittime dall'inizio della diffusione del Covid-19. Decessi quadruplicati a Bergamo nelle prime tre settimane di marzo rispetto allo stesso periodo del 2019, decessi raddoppiati nella città di Brescia e in altri centri dove particolarmente alti sono stati i casi di coronavirus. La statistica è stata diffusa dall’Istat e conferma quanto alto sia il prezzo in vite umane pagate da alcune zone d’Italia all’epidemia e allunga i sospetti sul fatto che i morti da Covid-19 conteggiati dalle statistiche non siano tutti quelli falciati dal virus.E intanto dall’Istat arrivano numeri impietosi e drammatici: nei primi 21 giorni di marzo al Nord - dice l’istituto di statistica - i decessi sono più che raddoppiati rispetto alla media 2015-19. Il dato emerge dalla nota esplicativa che accompagna i dati sulla mortalità in Italia. E si evidenzia la situazione di Bergamo, dove i decessi sono quasi quadruplicati «passando da una media di 91 casi nel 2015-2019 a 398 nel 2020».