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Contro il decreto esecutivo del presidente Donald Trump in materia di immigrazione, si levano le proteste anche dagli industriali, che passano alle vie legali e ricorrono in tribunale. In particolare 97 società high-tech, tra i quali giganti del calibro di Facebook, Google, Netflix, Microsoft e Twitter, hanno depositato un documento, presso la nona Corte d'Appello degli Stati Uniti in sostegno legale all'azione già intrapresa dallo Stato di Washington per fermare il divieto di ingresso negli Stati Uniti dei cittadini provenienti da Iraq, Iran, Libia, Somalia, Sudan, Yemen e Siria. Il documento, depositato la scorsa notte, accusa il decreto del presidente degli Stati Uniti di produrre "danni importanti al commercio americano, all'innovazione e alla crescita" del settore, rendendo "più difficile e costoso per le aziende selezionare, assumere, e trattenere alcuni dei migliori dipendenti".