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Raid israeliano al confine con Rafah: ancora morti
«È ancora in fase di studio» da parte di Hamas l'ultima proposta presentata da Israele per un accordo che permetta un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi ancora trattenuti nell'enclave. Lo ha dichiarato un rappresentante del politburo di Hamas, Izzat al-Risheq, al quotidiano israeliano Haaretz. Al momento, ha quindi precisato, Hamas non ha preso ancora alcuna posizione rispetto alla bozza di accordo. Una delegazione di Hamas sarà oggi al Cairo per discutere con i mediatori egiziani un accordo che possa scongiurare l'annunciata operazione militare israeliana su Rafah.
Raid israeliano, si continua a morire
È salito a 22 morti il bilancio dei raid aerei israeliani su Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Tra le vittime sei donne e cinque bambini, uno dei quali era nato da appena cinque giorni. Lo riferiscono funzionari sanitari palestinesi. Negli attacchi sarebbero state colpite tre abitazioni. Nella prima sono morte 11 persone, fra cui quattro fratelli di età compresa tra i 9 e i 27 anni, secondo i registri dell'ospedale Abu Yousef al-Najjar, dove sono stati portati i corpi. Nella seconda sono rimaste uccise otto persone, compreso un padre di 33 anni e il suo figlioletto di cinque giorni, stando sempre ai registri degli ospedali. Nella terza casa colpita sono morti tre fratelli di 23,19 e 12 anni. Un reporter dell'Associated Press ha visto i corpi all'ospedale.
La soluzione di Schlein
«La violenza nelle piazze va sempre condannata, come abbiamo fatto per Milano, sul conflitto in medio oriente chiediamo uno sforzo del governo per il cessate il fuoco, il massacro di civili non è mai accettabile, i civili palestinesi con Hamas non c'entrano nulla». Lo ha detto Elly Schlein, ospite di SkyTg24. «In Israele c'è uno stato di estrema destra, siamo arrivati qui perché non è mai stato riconosciuto uno stato palestinese. Anche loro hanno tutto il diritto di avere un stato e la loro sicurezza».