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Medio Oriente: esercito israeliano ordina evacuazione zone centrali gaza
Il conflitto tra Israele e Hamas continua a evolversi, con i negoziati per un cessate il fuoco che appaiono sempre più incerti. Durante un recente discorso a Chicago, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha dichiarato che "Hamas sta prendendo le distanze dai negoziati", ma ha lasciato aperta la possibilità di un’intesa, affermando che "è ancora in gioco, ma non si può prevederlo". Questa affermazione riflette la complessità e l'incertezza che caratterizzano la situazione nella Striscia di Gaza.
Parla Netanyahu
Israele, da parte sua, prosegue con le operazioni militari per recuperare i propri cittadini rapiti durante l'attacco del 7 ottobre. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha confermato su Twitter che le forze israeliane hanno recuperato i corpi di sei ostaggi rapiti da Hamas. «Lo Stato di Israele continuerà a compiere ogni sforzo per restituire tutti i nostri rapiti, sia vivi che morti», ha dichiarato Netanyahu, esprimendo dolore per la perdita di vite umane. «I nostri cuori soffrono per la terribile perdita. Mia moglie Sarah ed io inviamo le nostre condoglianze dal profondo del nostro cuore alle care famiglie», ha aggiunto, lodando il coraggio dei soldati coinvolti nell'operazione.
Hezbollah in azione
Mentre la situazione a Gaza rimane tesa, i riflettori si spostano anche sul Libano, dove il movimento sciita Hezbollah ha intensificato le sue azioni militari contro Israele. In un attacco recente, Hezbollah ha lanciato 55 razzi verso l'Alta Galilea e il Golan, senza però causare feriti. Le Forze di difesa israeliane (IDF) hanno confermato di aver intercettato alcuni dei razzi, mentre altri hanno colpito aree aperte. Hezbollah ha rivendicato l’attacco come risposta a un'operazione dell'IDF in Libano, che ha causato la morte del combattente Hussein Ali Hussein Suleiman, noto anche come Malak. Nato nel 1988 nel villaggio di Tarbikha, Malak è diventato il 418º miliziano di Hezbollah ucciso in Libano e in Siria dall'inizio degli scontri con Israele l'8 ottobre.
La crisi tra Israele e Hezbollah aggiunge un ulteriore livello di complessità al conflitto già in corso con Hamas. Mentre gli sforzi diplomatici continuano, la situazione sul campo rimane volatile. Biden ha evidenziato l'importanza di continuare a cercare una soluzione diplomatica, ma ha riconosciuto che il percorso verso un cessate il fuoco è pieno di ostacoli.
Corpi da recuperare
Israele, nel frattempo, affronta la difficile realtà di riportare a casa i propri cittadini rapiti. I corpi di cinque dei sei ostaggi recuperati sono già stati identificati: Nadav Popplewell, Yagev Buchshtab, Yoram Metzger, Haim Peri e Avraham Munder. L'identità del sesto corpo deve ancora essere confermata. I kibbutz di Nirim e Nir Oz, dove vivevano alcuni degli ostaggi, hanno confermato che i loro cadaveri sono stati riportati in Israele. Haim Peri e Yoram Metzger, entrambi di 80 anni, erano stati rapiti il 7 ottobre. Peri è ricordato come un «imprenditore, umanista e attivista per la pace», che aveva salvato la moglie durante l'attacco prima di essere catturato. Metzger, che aveva lavorato in una fabbrica di vernici e successivamente in un'autofficina, era stato rapito insieme alla moglie Tami, rilasciata a novembre grazie a un accordo.