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«La curva sta rallentando e tra poco comincerà a scendere di nuovo ma si allungherà nel tempo, rispetto a quella della prima ondata in quanto abbiamo più casi, diffusi sull’intero territorio nazionale, diagnosticati anche molto meglio, grazie ad una attività di test in continua crescita. E non ci dimentichiamo che siamo appena all’inizio della stagione invernale». Così Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell’Oms, in una intervista al Corriere della Sera. Per l’esperto sarà un Natale «sobrio, anche se i numeri dell’epidemia migliorassero. Sarebbe un grosso errore lasciarsi andare, come è avvenuto in estate. Il quadro è molto chiaro. Il virus si trasmette grazie ai contatti interumani. O li limitiamo spontaneamente con il senso di responsabilità a cui continuiamo a fare appello, oppure ci dovranno essere chiusure imposte con le conseguenze economiche e sociali che ormai conosciamo bene. Una scorciatoia non esiste». Sulla possibile terza ondata Ranieri Guerra spiega che «le epidemie si comportano così. La curva diventerà meno ripida ma questo non significa che il virus sparirà. Come la scorsa estate resterà sotto traccia e prima di allontanarlo per sempre passerà parecchio tempo. Quando i vaccini arriveranno sarà anche necessario agire in fretta per proteggere la popolazione». Sulla rete sanitaria, Ranieri Guerra afferma che «il problema ora sono i ricoveri nei reparti di medicina. I letti molto spesso sono occupati da persone con bisogni sociali, più che clinici. È urgente la creazione di strutture alternative per liberare gli ospedali e garantire a persone in sofferenza, magari anziane e sole, il supporto e la sicurezza. È un aspetto che preoccupa più dell’occupazione dei letti di terapia intensiva dove i ricoveri sono appropriati dal punto di vista clinico».