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La Grecia è accusata di aver respinto illegalmente 60 mila migranti ai suoi confini con la Turchia. Lo scrive il settimanale tedesco Spiegel, in base ad una vasta documentazione da parte delle autorità di Ankara.
Nella fattispecie, si tratterebbe dei cosiddetti “push backs» ”, respingimenti che violano il diritto europeo e internazionale, secondo cui gli Stati hanno l’obbligo di assicurare la possibilità di presentare domanda d’asilo, con tutto quel che tali procedure comportano.
Le autorità greche respingerebbero da anni illegalmente migranti al fiume Evros. L’ultimo caso sarebbe di pochi giorni fa: lo scorso 3 novembre la polizia turca aveva intercettato 252 profughi vicino al confine di Kapikule. Qui gli agenti si sarebbero resi conto che i migranti erano riusciti ad arrivare fino in Grecia: ma da qui sono stati rimandati via senza che fosse data loro la possibilità di presentare domanda d’asilo.
È sempre il settimanale amburghese a ricordare che sul tema migranti le relazioni tra la Turchia e la Grecia sono sempre più tese: a inizio mese il ministero degli Esteri di Ankara ha parlato esplicitamente di arresti arbitrari, di migranti picchiati, talvolta derubati dei loro vestiti e poi rispediti in Turchia senza passare dalle regolari procedure. «Abbiamo documenti e fotografie», ha aggiunto il ministero, secondo lo Spiegel.