Il governo Draghi ha varato il suo primo dpcm per definire le nuove misure contro il Covid-19 e ora, mentre la nuova struttura commissariale e la Protezione civile studiano la ridefinizione della campagna vaccinale, premier e ministri sono al lavoro per varare un nuovo decreto Sostegno che contenga i ristori per le attività penalizzate dall’epidemia. Ieri la conferenza stampa dei ministri Roberto Speranza e Mariastella Gelmini ha definito le nuove regole valide fino al 6 aprile. Una conferenza stampa collegiale, cui il premier Mario Draghi non ha partecipato in attesa di intervenire di persona nei prossimi giorni. Ma i sindaci contestano alcune delle misure adottate ieri, in particolare quelle sull’asporto di bevande a fronte della chiusura delle scuole. «Scuole chiuse ma movida libera» lamenta il presidente dell’Anci Antonio Decaro. Un tema, quello dell’apertura delle scuole, che sta dividendo da mesi la politica e che ha agitato anche la prima cabina di regia sul Covid-19 del nuovo esecutivo. Unica voce contraria senza appello al provvedimento di ieri quella di Giorgia Meloni, che boccia l’uso del dpcm. «Abbiamo criticato Conte per questo comportamento, dobbiamo criticare anche Draghi che conferma questa scelta» scrive la leader di FdI, che pure apprezza la discontinuità impressa da Draghi con le nomine. Ora il governo guarda avanti e in particolare due sono i fronti caldi sul versante della pandemia: i vaccini e i ristori. Venerdì, ha annunciato il ministro Gelmini «è già in programma un incontro tra governo e Regioni sul tema vaccini» e vi parteciperanno anche il nuovo capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, e il nuovo Commissario straordinario per l’emergenza Covid, Francesco Paolo Figliuolo. «Dovremo trovare la via italiana per accelerare la vaccinazione: abbiamo un numero ancora alto di vittime, contagi che aumentano e una crisi economica profonda» ha detto Mariastella Gelmini. Mentre sui ristori un nuovo decreto, il dl Sostegno, dovrebbe vedere la luce la prossima settimana e oltre agli impegni per le attività economiche impostate dal ministro Giancarlo Giorgetti, ci saranno interventi per le famiglie chiesti dal ministro Elena Bonetti. Intanto i partiti si confrontano dopo la nascita del governo di larghe intese. Il Pd discute su date e limiti del congresso, con la minoranza di Base riformista che attacca la segreteria chiedendo una assise in tempi rapidi. Il M5s conferma le espulsioni dei dissidenti che non hanno votato la fiducia all’esecutivo e attende la riorganizzazione fatta da Giuseppe Conte. Mentre nel centrodestra Giorgia Meloni chiede «un coordinamento» a Lega e Forza Italia. Il Dpcm sarà in vigore dal 6 marzo al 6 aprile 2021 e conferma, fino al 27 marzo, il divieto già in vigore di spostarsi tra regioni o province autonome diverse, con l’eccezione degli spostamenti dovuti a motivi di lavoro, salute o necessità. Di seguito una sintesi delle principali novità e delle misure confermate.
ZONE BIANCHE
Nelle zone bianche, si prevede la cessazione delle misure restrittive previste per la zona gialla, pur continuando ad applicarsi le misure anti-contagio generali (come, per esempio, l’obbligo di indossare la mascherina e quello di mantenere le distanze interpersonali) e i protocolli di settore. Restano sospesi gli eventi che comportano assembramenti (fiere, congressi, discoteche e pubblico negli stadi). Si istituisce un “tavolo permanente” presso il ministero della Salute, con i rappresentanti delle regioni interessate, del Comitato tecnico-scientifico e dell’Istituto superiore di sanità, per monitorare gli effetti dell’allentamento delle misure e verificare la necessità di adottarne eventualmente ulteriori.
SCUOLA
Zone rosse – Dal 6 marzo, si prevede nelle zone rosse la sospensione dell’attività in presenza delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell’infanzia ed elementari. Resta garantita la possibilità di svolgere attività in presenza per gli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali. Zone arancioni e gialle – I Presidenti delle regioni potranno disporre la sospensione dell’attività scolastica:nelle aree in cui abbiano adottato misure più stringenti per via della gravità delle varianti; nelle zone in cui vi siano più di 250 contagi ogni 100mila abitanti nell’arco di 7 giorni; nel caso di una eccezionale situazione di peggioramento del quadro epidemiologico.
MUSEI, TEATRI, CINEMA E IMPIANTI SPORTIVI
Nelle zone gialle si conferma la possibilità per i musei di aprire nei giorni infrasettimanali, garantendo un afflusso controllato. Dal 27 marzo, sempre nelle zone gialle, è prevista l’apertura anche il sabato e nei giorni festivi. Dal 27 marzo, nelle zone gialle si prevede la possibilità di riaprire teatri e cinema, con posti a sedere preassegnati, nel rispetto delle norme di distanziamento. La capienza non potrà superare il 25% di quella massima, fino a 400 spettatori all’aperto e 200 al chiuso per ogni sala. Restano chiusi palestre, piscine e impianti sciistici.
ATTIVITÀ COMMERCIALI
In tutte le zone è stato eliminato il divieto di asporto dopo le ore 18 per gli esercizi di commercio al dettaglio di bevande da non consumarsi sul posto.
SERVIZI ALLA PERSONA
Nelle zone rosse, saranno chiusi i servizi alla persona come parrucchieri, barbieri e centri estetici.
SPOSTAMENTI DA E PER L’ESTERO
Si amplia il novero dei Paesi interessati della sperimentazione dei voli cosiddetti “Covid tested”. A chi è stato in Brasile nei 14 giorni precedenti è consentito l’ingresso in Italia anche per raggiungere domicilio, abitazione o residenza dei figli minori.
TAVOLO DI CONFRONTO CON LE REGIONI
È istituito un tavolo di confronto presso il Ministero della salute, con componenti in rappresentanza dell’Istituto superiore di sanità, delle regioni e delle province autonome, del Ministro per gli affari regionali e le autonomie e del Comitato tecnico-scientifico, con il compito di procedere all’eventuale revisione o aggiornamento dei parametri per la valutazione del rischio epidemiologico, in considerazione anche delle nuove varianti.