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«Non si può affermare che si stia scegliendo chi salvare e chi no; siamo in un momento di grandissima pressione per gli ospedali della zona, ma il sistema sta reggendo e continuando ad aiutare i cittadini». La smentita categorica alle parole di Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, arriva dall’assessore al welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera. Il riferimento è al tweet pubblicato ieri sera da Gori sull’emergenza Coronavirus, che lasciava ipotizzare una scelta estrema da parte del sistema sanitario tra chi far vivere e chi lasciar morire. «Anche il dato dei pazienti in terapia intensiva può trarre in inganno - aveva scritto -. Sembra che la crescita stia rallentando, invece è solo perché non ci sono più posti di terapia intensiva (se ne aggiungono pochi con grande fatica). I pazienti che non possono essere trattati sono lasciati morire». [embed]https://twitter.com/giorgio_gori/status/1237466571590828033[/embed] Gallera aggiunge: «Per consentire una migliore ripartizione dei pazienti, si stanno spostando alcuni casi di terapia intensiva in altri nosocomi della Lombardia e di altre Regioni, anche non affetti da Covid-19». Il tweet ha scatenato una marea di discussioni e polemiche. Tra le risposte quella del medico Salvo Di Grazia. «Ma mi scusi, lei sindaco di una città dice su Twitter che i pazienti “sono lasciati morire”? Ma si rende conto di quello che ha scritto?», ha replicato. E Gori ha risposto: «È purtroppo ciò che sta accadendo, come emerge dalle testimonianze dei medici impegnati in prima linea negli ospedali. Ma ha ragione, avrei dovuto dirlo in modo più delicato. Di questo mi sono scusato». Al tweet del sindaco ha risposto anche Selvaggia Lucarelli: «Ho chiesto a un medico che lavora giorno e notte a Crema e ha smentito categoricamente».