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"L'amministrazione della giustizia resta al collasso". E' l'allarme lanciao dal procuratore generale di Milano Roberto Alfonso all'inaugurazione dell'anno giudiziario che si è aperto questa mattina nel capoluogo lombardo. Pur apprezzando gli sforzi del ministro della Giustizia, ha detto Alfonso nella sua relazione, «non si può non osservare che a fronte di una crisi ormai cronica della giustizia tutto ciò che rimane è un bando di concorso per l'assunzione di 800 assistenti giudiziari. Ossia meno del 10% delle vacanze degli organici del personale amministrativo». Per il Pg di Milano «il malfunzionamento dell'amministrazione della giustizia ha instaurato un rapporto anomalo fra Stato e cittadino, conseguenza della compromissione della fiducia nei rapporti intersoggettivi e verso le istituzioni». Alfonso ha invocato «un intervento urgente e serio del governo affinché adotti tutti i provvedimenti necessari per il buon funzionamento della giustizia per dare al cittadino la speranza che i suoi diritti siano riconosciuti in tempi ragionevoli». Per il Pg «non è lungimirante mantenere un sistema che consente l'accesso in magistratura all'età media di 30 anni, ossia superiore di molti anni rispetto al passato". Soprattutto, dice Alfonso, "ciò è servito soltanto ad allontanare dalla magistratura giovani brillanti che hanno preferito indirizzarsi verso altre professioni piuttosto che aspettare il concorso per accedere in magistratura». «Senza dire - ha aggiunto - che il sistema vigente esclude dalla magistratura quei giovani che provengono da famiglie non abbienti che non possono permettersi di attendere mediamente cinque anni prima di accedere in magistratura. Tutto ciò non è accettabile perché costituisce una discriminazione dal punto di vista sociale ed economico».