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Memoriale e Museo di Auschwitz-Birkenau in vista dell80esimo anniversario
Il 27 gennaio 1945, le truppe sovietiche raggiunsero la città polacca di Oświęcim e liberarono il campo di concentramento nazista di Auschwitz-Birkenau, rivelando al mondo l'orrore del genocidio perpetrato contro milioni di ebrei e altre minoranze. Da allora, questa data è diventata simbolo della memoria, e dal 2005 le Nazioni Unite l’hanno riconosciuta come Giornata internazionale di commemorazione delle vittime dell’Olocausto.
Quest’anno ricorre l’80° anniversario della liberazione di Auschwitz, occasione che vede importanti cerimonie commemorative in tutto il mondo, con il campo di sterminio in Polonia al centro delle celebrazioni. Tra le figure presenti ad Auschwitz, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che partecipa per la seconda volta dopo la visita del 2023 alla "Marcia dei Vivi", simbolo di riflessione e speranza per le nuove generazioni.
Le parole dei protagonisti della memoria
La senatrice a vita Liliana Segre ha espresso preoccupazione per il futuro del ricordo: «Temo che della Shoah rimarrà solo una riga nei libri di storia, soprattutto quando non ci saranno più i sopravvissuti e i loro figli. Il tempo cancella, ma noi dobbiamo continuare a ricordare».
Papa Francesco, al termine dell’Angelus, ha sottolineato l’importanza di non dimenticare: «A 80 anni dalla liberazione di Auschwitz, l’orrore dello sterminio di milioni di persone non può essere dimenticato né negato».
Anche i leader europei si sono uniti al ricordo. In una dichiarazione congiunta, i capi di Stato e di Governo dell’Unione Europea hanno affermato: «Condanniamo fermamente il crescente antisemitismo, il negazionismo e le teorie del complotto. Onorare le vittime della Shoah significa ribadire il nostro impegno contro l’odio e a favore dei diritti umani».
La presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, in visita ad Auschwitz, ha scritto: «Ogni nome, ogni storia, ogni vita spezzata durante l’Olocausto deve essere ricordata. Rinnoviamo il nostro impegno nella lotta contro l’odio».
L’importanza dell’educazione e del ricordo
Ignazio La Russa, presidente del Senato, ha dichiarato: «Il ricordo della Shoah deve vivere ogni giorno, per educare al rispetto e tramandare alle nuove generazioni il dramma delle leggi razziali e delle atrocità subite dagli ebrei. Mai più odio feroce».
Anche il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha ribadito l’importanza della memoria per i giovani: «Ricordare le vittime della Shoah è un dovere verso le future generazioni. Educare al rispetto e promuovere la dignità umana sono azioni imprescindibili per un futuro di pace».
Anna Ascani, vicepresidente della Camera, ha sottolineato la necessità di trasmettere la memoria: «80 anni dopo, continuiamo a seminare la memoria della Shoah per impedire che orrori simili si ripetano».
Iniziative per la memoria e contro l’antisemitismo
La Federazione Associazioni Italia-Israele ha proposto di integrare la legge del 2000 che ha istituito il Giorno della Memoria con un articolo dedicato all’approfondimento dell’antisemitismo contemporaneo, soprattutto nelle scuole. «Non basta ricordare. Dobbiamo agire per combattere il crescente antisemitismo», ha dichiarato il presidente Bruno Gazzo.
A New York, una replica fedele dell’appartamento in cui Anna Frank e la sua famiglia si nascosero durante la Seconda Guerra Mondiale è stata aperta al pubblico al Center for Jewish History. Ronald Leopold, direttore della Casa di Anne Frank, ha spiegato: «È fondamentale condividere la memoria dell’Olocausto con le giovani generazioni, adattandoci al loro linguaggio e alle loro sensibilità».