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È il motore del cambiamento. Il World Water Assesment Programm delle Nazioni Unite collaziona ogni anno il pensiero, le esperienze e le elaborazioni di esperti in tutto il mondo in una pubblicazione sulla gestione dell’acqua, analizzandola di volta in volta da diverse angolazioni. Il Programma ha sede in Italia a Perugia, è finanziato dal governo e dalla Regione Umbria. Il Rapporto è realizzato nelle tre lingue ufficiali dell’Onu (inglese, francese e spagnolo) ed è tradotto in italiano grazie al partenariato ufficiale con la Fondazione Univerde. Il 22 marzo è la Giornata mondiale dell’acqua da che, nel 1992, la Conferenza delle Nazioni Unite su Ambiente e sviluppo ne suggerì l’istituzione. È divenuta l’occasione in cui il Wwap svela i contenuti del tema scelto: nel 2018 le tecnologie compatibili con la natura, nel 2019 “nessuno sia lasciato indietro”, nel 2020 i cambiamenti climatici e nel 2021 il valore dell’acqua. Il Rapporto è uno straordinario strumento per educare ai temi fonte di preoccupazioni; la conoscenza profonda dell’acqua può mobilitare la volontà politica e le sue risorse per affrontare problemi internazionali. Fornisce informazioni utili dei principali trend, che riguardano lo stato, l’uso e la gestione di acqua dolce e dei servizi igienico-sanitari. Cosicché sappiamo che sulla Terra oltre due miliardi di persone vivono in condizioni di stress idrico e circa la metà della popolazione mondiale non ha accesso a servizi igienico sanitari sicuri. Ma vi è di più! L’acqua è una risorsa unica e insostituibile. Come fondamento della vita, delle società e delle economie, porta con sé molteplici valori e benefici. È estremamente difficile determinare il suo effettivo “valore”. Secondo le teorie economiche il valore dei beni si determina considerando la misura della loro scarsità; nel settore idrico si traduce nel rapporto tra le risorse limitate e i bisogni illimitati. È il metodo di valutazione più diffuso sul pianeta; un approccio troppo condizionante. La scelta di monetizzare l’acqua, infatti, ha effetti devastanti. Rafforza la speculazione sulle risorse idriche favorendo una situazione di estremo benessere per un’élite e sacrificando parte della popolazione globale vittima delle speculazioni. È la denuncia di Pedro Arrojo Agudo Special Rappouteur delle Nazioni Unite la principale testimonianza di un fenomeno estremo e dilagante: la quotazione in borsa dell’acqua. Il primo passo da fare, dunque, è orientare i decisori verso una gestione delle risorse idriche dal volto umano, il secondo sta nel ridefinire il quadro d’insieme includendovi la natura. Questo il compito del Wwap per il 2021 che fornisce un’analisi centrata su “Il valore dell’acqua”. In 5 punti descrive le metodologie e gli approcci alla valutazione dell’acqua. Sono prospettive interconnesse, che è difficile integrare, ma che rendono il senso del valore reale della preziosa risorsa. L’acqua è un elemento della natura e va inquadrata in relazione agli ecosistemi, che da essa dipendono; le infrastrutture idrauliche per la riserva, l’uso, il riuso di acqua, così come l’aumento della sua fornitura sono dati fondamentali. Così i servizi idrici, specialmente quelli relativi all’acqua potabile, ai servizi igienico- sanitari e agli aspetti legati alla salute umana. L’acqua deve essere valutata anche come un input all’attività socioeconomica e di produzione, come alimentazione e agricoltura, energia e industria, business e occupazione. Ma sono i valori socioculturali dell’acqua, comprese le qualità ricreative, culturali e spirituali che devono assumere un ruolo centrale nelle valutazioni; allo stato, però, paiono marginalizzate.In Nuova Zelanda il Te Awa Tupua Act, approvato nel 2017, riconosce il fiume Wanganui come “un tutto indivisibile e vivente dalle montagne al mare”; anche i fiumi Gange e Yamuna, in India, sono considerati esseri viventi con propri diritti. L’analisi del Wwap delle esperienze proveniente da diverse regioni del mondo, costituiscono un’opportunità di riconciliare i molteplici valori dell’acqua attraverso approcci integrati e olistici alla governance e ai meccanismi finanziari, con l’obiettivo di focalizzarsi sulla conoscenza, sulla ricerca e sulle esigenze di capacità. In questo scenario il ruolo dell’avvocatura italiana è divenuto centrale nel belpaese; l’impegno per la difesa dei diritti si è tradotto in eventi di promozione, articoli scientifici e proposte concrete. La richiesta del Cnf al governo di correggere le norme discriminatorie dal nostro ordinamento, s’ispira alle analisi e ai parametri di valutazione delle Nazioni Unite. I progetti in campo sono numerosi: dalla valorizzazione del femminile nel settore idrico, alla promozione di un sistema di protezione civile dell’acqua e alla costruzione di una rete internazionale delle avvocature, che vigili sull’affermazione concreta del diritto umano, alle analisi finalizzate al riconoscimento della personalità giuridica dell’acqua. Una nuova frontiera del diritto, tutta da esplorare.